Ad inizio marzo scorso, nella sede di Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa -, si è tenuta la presentazione del Piano di Sviluppo della Banda Ultra Larga per l’anno 2019. I rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), Infratel e Open Fiber hanno illustrato la futura evoluzione del progetto alla presenza dei rappresentanti delle regioni.
Il piano riguarda le cosiddette aree bianche o a fallimento di mercato in cui Open Fiber sta realizzando una rete di accesso in fibra ottica dopo essersi aggiudicata tutti e tre i bandi Infratel Italia. L’intero progetto prevede il cablaggio di 7.635 comuni in tutte e 20 le regioni italiane.
Alla fine di febbraio 2019 risultavano aperti cantieri per la realizzazione della nuova rete in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home, il cavo in fibra arriva fino al “modem” router degli utenti) in oltre 1000 comuni, a cui si aggiungono 310 cantieri in tecnologia FWA (Fixed Wireless Access).
Quest’ultima tecnologia permetterà di raggiungere anche aree fortemente rurali, case sparse e luoghi impervi.
I portavoce di Open Fiber hanno aggiunto che allo stato attuale gli interventi riguardano, nel loro complesso, qualcosa come oltre 1,9 milioni di unità immobiliari in tutta Italia.
Nel corso del 2019 Open Fiber punta ad aprire cantieri in ulteriori 2.000 comuni italiani e a concludere i lavori in circa 850 di questi.
Nel frattempo la sperimentazione delle attività di commercializzazione dei servizi di connettività in fibra FTTH e FWA sono state avviate in quattro comuni italiani: Anguillara Sabazia (Roma); San Giovanni La Punta (CT); Fino Mornasco, (CO); Campagnano di Roma, (Roma). A tal proposito vedere questo documento con l’indicazione delle unità immobiliari coinvolte.
La novità è che Vodafone è la prima società partner di Open Fiber ad aver ufficialmente avviato la commercializzazione dei servizi ultrabroadband a 1 Gbps nei comuni citati.
La notizia è stata confermata direttamente da Open Fiber che il 10 maggio 2019 ha diramato un comunicato ufficiale: “i clienti Vodafone che già utilizzano una connessione ADSL, potranno sperimentare, per alcuni mesi e gratuitamente, tutta la potenza della fibra a 1 Gbps che abilita nuovi servizi, dalla realtà virtuale alla telemedicina, e rende più veloci e performanti servizi come lo streaming video in UHD, i videogames più innovativi, il download di file di grandi dimensioni e l’utilizzo di strumenti di cloud per l’archiviazione di foto, video e documenti“.
Il fatto che Vodafone inizi a offrire a Anguillara Sabazia, San Giovanni La Punta, Fino Mornasco e Campagnano di Roma i servizi di connettività su rete Open Fiber rappresenta una nuova importante pietra miliare.
Nelle scorse settimane Open Fiber aveva pubblicato una nuova lista con le località che per prime verranno raggiunte dai servizi in fibra ottica: si tratta di zone (cluster C e D) nelle quali nessun operatore privato aveva mai fatto investimenti.
L’azienda ha inoltre invitato gli operatori di telecomunicazioni a esprimere una manifestazione di interesse per l’eventuale commercializzazione dei servizi di connettività a banda ultralarga in altre aree bianche del Paese, altrimenti dette “a fallimento di mercato”.
Coloro che risiedono in un’area bianca del Paese possono consultare i seguenti fogli elettronici Excel:
– Elenco nodi in consultazione – luglio 2019
– Elenco nodi in consultazione – aprile 2019
– Elenco nodi in consultazione – marzo 2019
– Elenco nodi in consultazione – febbraio 2019
– Elenco nodi in consultazione – dicembre 2018
Suggeriamo di scaricare e fare riferimento a tutti i fogli elettronici cercando il nome del proprio comune nella colonna Codice PCN di riferimento. Si può anche cercare la provincia usando sintassi come _MI_ per cercare ad esempio gli interventi in provincia di Milano; _SA_ per quelli in provincia di Salerno e così via.
Il livello di distribuzione della rete relativa ai cluster C e D si compone infatti di elementi detti PCN (Punto di Consegna Neutro), equivalente di nuova generazione delle centrali telefoniche tradizionali. Dal momento che la fibra offre bassissima attenuazione, è possibile arrivare a coprire lunghe distanze e di conseguenza raggiungere diversi agglomerati con un’unica installazione.
Il PCN è connesso a monte alla dorsale di Open Fiber mentre a valle partono fasci di fibra verso ogni singolo comune (con una ridondanza del 30% rispetto alle unità immobiliari da servire). Ancora più a valle i CNO (Centro Nodale Ottico) svolgono un compito simile a quello degli armadi telefonici che oggi tipicamente troviamo in un raggio di circa 300 metri dalle nostre abitazioni e uffici.
I CNO ospitano splitter in grado di derivare la fibra e i ripartitori ottici, questi ultimi dislocati a una distanza massima di 40 metri da ciascuna unità immobiliare potenzialmente da servire.
Per ciascun PCN, nel foglio Elenco nodi in consultazione, si possono trovare i corrispondenti nodi o CNO con l’indicazione della loro tipologia (centrale, armadio o BTS ovvero base station wireless) e soprattutto le coordinate geografiche.
Digitando https://www.google.com/maps/search/?api=1&query=
nella barra degli indirizzi del browser quindi incollando latitudine e longitudine (separandole con una virgola), si potrà conoscere la disposizione di ciascun nodo Open Fiber grazie alle mappe di Google Maps.
Nella colonna Stima temporale della disponibilità del servizio è indicata la data approssimativa a partire dalla quale gli operatori di telecomunicazioni interessati potranno acquistare i servizi di connettività wholesale con l’obiettivo di rivenderli agli utenti finali.
In questo documento PDF (aggiornato al 2 dicembre 2019) Open Fiber indica lo stato dei cantieri per portare la fibra ottica in modalità FTTH o FWA nelle aree bianche. Una volta completati i lavori, la società compartecipata da Enel e CdP “chiama a raccolta” i partner che si occuperanno poi di curare la vendita ai clienti finali pubblicando nuovi fogli elettronici Excel come quelli presentati in precedenza.
I comuni sui quali insistono aree bianche per le quali sono previsti interventi infrastrutturali da parte di Open Fiber sono mostrati su una mappa interattiva in questa pagina.
Di recente, nel corso della terza seduta dedicata al Piano Nazionale Banda Ultralarga (BUL), il Ministero dello Sviluppo Economico ha confermato che Open Fiber ha sino ad oggi aperto 1.300 cantieri circa sull’intero territorio nazionale e che entro fine 2019 è prevista l’apertura di ulteriori 2.000 cantieri per la copertura di circa 1,3 milioni di utenze.
Nell’articolo La fibra Open Fiber 1 Gbps arriva in altre città d’Italia: l’elenco completo pubblichiamo invece aggiornamenti relativi alla copertura in fibra ottica FTTH delle unità immobiliari nelle aree A e B ovvero quelle in cui v’è già concorrenza. Si tratta di capoluoghi di provincia e comuni piuttosto popolosi nei quali Open Fiber sta facendo investimenti in totale autonomia.