A distanza di pochi giorni dall’avvio di un’azione legale, intentata da Google nei confronti degli autori di un progetto che mira a fornire una versione modificata del firmware di Android (dal quale sono state estratte porzioni di codice proprietario), arriva la comunicazione del varo – da parte di un gruppo di sviluppatori della “Open Android Alliance“. Secondo quanto è stato riportato sul sito web del progetto, il gruppo si dichiara “pro-Android” piuttosto che “anti-Google”. Gli obiettivi? Sostituire le applicazioni proprietarie, a sorgente chiuso, incluse nelle installazioni OEM di Android con alternative opensource che possano essere liberamente distribuite.
Come aggiunta rispetto al sistema operativo ed ai vari componenti opensource, le installazioni di default di Android includono molteplici applicazioni proprietarie di Google che non essendo a sorgente aperto non sono incluse nel “repository” di Android.
Non è al momento chiaro se Google porrà il suo visto sull’iniziativa oppure se intenderà osteggiarla.