OnlyFans: polizia contro i paywall chiede più accesso per evitare abusi

Reuters punta il dito contro OnlyFans: poca libertà d'azione per la polizia quando si tratta di indagini su materiale con abusi su minori.
OnlyFans: polizia contro i paywall chiede più accesso per evitare abusi

Secondo quanto affermato da Reuters, i paywall di OnlyFans rendono difficili le operazioni delle forze dell’ordine alla ricerca di abusi sessuali su minori.

Per i poliziotti che agiscono in questo settore, infatti, oggi è necessario iscriversi come un qualunque altro utente all’account che intende monitorare. Questo è quanto affermato da Trey Amick, esperto in indagini per individuare materiale pedopornografico online.

Stando a quanto sostenuto da OnlyFans, in realtà i casi relativi alla propria piattaforma sono estremamente bassi. A tal proposito, il servizio offre dei numeri chiari: nel 2023, su 3,2 milioni di account che condividono attivamente materiale, sono stati individuati solo 347 post considerati sospetti. Non solo: ogni post individuato da OnlyFans è stato segnalato volontariamente dalla piattaforma alla CyberTipline del National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC). Il boom della piattaforma, però, impone di non abbassare la guardia.

Allo stato attuale il NCMEC non può scansionare l’intera piattaforma, potendo agire solo sugli account precedentemente segnalati da OnlyFans.

Reuters e OnlyFans: la piattaforma potrebbe fare di più contro eventuali abusi?

Secondo OnlyFans, in caso di indagine attiva, la piattaforma offre accesso gratuito agli account alla polizia. Ciò significa che, una volta che la polizia sospetta che sia stato effettuato uno scambio di materiale sospetto su un account, ottiene pieno accesso per poter analizzare i dettagli dell’account e i contenuti legati allo stesso, secondo quanto riferito da Reuters. Nonostante ciò, per ottenere l’accesso, le indagini devono essere già avanzate e ciò va a frenare l’operato delle forze dell’ordine.

OnlyFans, dal canto suo, opera analizzando singolarmente documenti e foto degli iscritti, stimando l’età degli stessi. La piattaforma garantisce la scansione periodica dei contenuti, con moderatori appositamente addestrati. Nonostante ciò, Reuters afferma che tali controlli non sempre funzionano, con alcuni utenti che manipolano i documenti per iscriversi.

Un portavoce del sito si è detto orgoglioso del “Lavoro che svolgiamo per prendere di mira, denunciare e supportare in modo aggressivo le indagini e i procedimenti giudiziari di chiunque cerchi di abusare della nostra piattaforma in questo modo“. Lo stesso ha poi sottolineato come altre piattaforme non adottino soluzioni adeguate e che, invece, OnlyFans sia molto attenta alla collaborazione con le forze dell’ordine.

Non c’è dubbio che OnlyFans abbia investito pesantemente nel mantenere contenuti pedopornografici fuori dalla sua piattaforma, anche visto l’impiego della Internet Watch Foundation, un’organizzazione no-profit britannica, che si concentra proprio sull’individuazione di foto e video che rappresentano potenziali abusi.

Fonte: arstechnica.com

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