I ricercatori della University of Southern Mississippi hanno effettuato degli studi su un nuovo materiale plastico che permetterà, in un futuro non troppo lontano, ad esempio, di risolvere la rottura della “scocca” di uno smartphone o di un tablet semplicemente esponendo l’oggetto alla luce solare. La plastica vanterebbe speciali proprietà caratteristiche che ricordano da vicino il comportamento della pelle umana: proprio i raggi solari o quelli di una qualunque fonte luminosa consentirebbero al materiale di “risanarsi” mentre esso si colorerebbe di rosso in caso di danneggiamento.
I risultati dello studio sono stati presentati a San Diego dal professor Marek W. Urban, docente universitario presso il polo accademico che sorge sulle rive del Mississippi. Urban ha spiegato che i possibili utilizzi della nuova scoperta sono praticamente infiniti e non certo limitati ai soli campi dell’informatica e del “mobile”. La riparazione dell’oggetto plastico mediante l’esposizione alla luce solare o di una lampada può essere ripetuto per un elevato numero di volte, ha spiegato Urban. E se il progetto è stato oggetto di un investimento da parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti è assai probabile che sia molto più di un semplice esercizio.
Gli stessi universitari hanno definito la nuova plastica appena messa a punto come una sorta di “Santo Graal” per la scienza dei materiali.
Nell’immagine a lato, una piccola porzione del materiale plastico del quale ha parlato Urban nel corso della conferenza di presentazione. Nel secondo passaggio lo stesso quadretto plastico è stato danneggiato mentre nella terza fase si nota come esso sia tornato sostanzialmente identico alla condizione iniziale.