A due giorni dall’insediamento di Joe Biden come 46esimo presidente degli Stati Uniti, l’amministrazione uscente ha deciso di lanciare una stoccata finale alla cinese Huawei respingendo tutte le richieste di fornitura di hardware e software da parte delle società a stelle e strisce. Il governo Trump ha accusato Huawei e altre aziende cinesi di essere utilizzate dal regime di Pechino per spiare le attività dei Paesi occidentali costituendo una minaccia per la sicurezza nazionale.
Da maggio 2019 Huawei è diventata il bersaglio privilegiato della presidenza USA, un chiaro capro espiatorio nella guerra commerciale con la Cina. Un confronto durissimo che ha visto Huawei ripensare completamente al suo business, proporre esclusivamente il suo store alternativo al posto di quello fornito da Google, spingere l’acceleratore sulla creazione di un suo sistema operativo (Harmony OS) e un ecosistema di prodotti svincolato dalle realtà statunitensi, vendere la controllata Honor (Huawei vende Honor per salvare l’esistenza stessa dell’azienda).
Dalla prima criticatissima decisione dell’amministrazione Trump sono state concesse delle deroghe, dei “permessi” che hanno consentito alle aziende d’Oltreoceano di proseguire in alcuni casi la collaborazione con Huawei.
Come ultima bordata prima dell’abbandono della Casa Bianca, si sarebbe deciso per l’annullamento di tutti i permessi sin qui erogati e per una bocciatura di tutte le richieste ancora pendenti.
La conferma arriva dalla Semiconductor Industry Association che cita ad esempio l’impossibilità per Kioxia e Intel di fornire unità flash e chip di vario genere. Destinate quindi a essere rispedite al mittente anche le 150 domande di prosecuzione della cooperazioni con Huawei che erano pervenute alle autorità USA negli ultimi mesi.
Huawei e altre aziende potrebbero avere ancora qualche speranza poiché ci sono i margini per procedere con i ricorsi in appello. Resta inoltre ancora da verificare se le decisioni sin qui assunte saranno mantenute o meno con il passaggio alla nuova amministrazione.
La nuova tegola caduta su Huawei si aggiunge a una decisione estremamente penalizzante per l’altro grande nome cinese, Xiaomi, approvata appena qualche giorno fa: L’amministrazione Trump aggiunge anche Xiaomi alla lista nera.