Secondo quanto affermato dal sito WindowsReport, Google starebbe lavorando per integrare una nuova funzionalità legata all’Intelligenza Artificiale in ambiente ChromeOS.
Nello specifico, si parla di una funzione chiamata BlueBuddy, una sorta di assistente IA progettato con il compito di risolvere i problemi di connettività Bluetooth dei Chromebook. A quanto pare, lo strumento chiederà agli utenti di spiegare il problema, per poi consigliare una probabile soluzione in base ai dati che ha ottenuto.
Nella relativa pagina, Google sembra voler includere diverse voci, con riferimenti a voci come Adattatori, Dispositivi e Registri di debug: di fatto una sorta di “cassetta degli attrezzi” avanzata per ripristinare la corretta connettività. Stando alle indiscrezioni, la pagina in questione dovrebbe chiamarsi Troubleshoot with AI, ovvero “Risoluzione dei problemi con IA“.
Allo stato attuale non è ancora chiaro se BlueBuddy sarà disponibile per tutti i Chromebook o solo per la linea Chromebook Plus.
Non solo problemi con il Bluetooth: Google punta forte sul binomio Chromebook e IA
Google si sta confermando come una delle compagnie tecnologiche pronta a investire maggior tempo e risorse nello sviluppo dell’IA anche nel contesto di ChromeOS.
Oltre alla funzione dedicata alla connettività Bluetooth di cui abbiamo appena parlato, non va infatti dimenticato Help Me Hands-Free, che permette di navigare all’interno del sistema operativo dei Chromebook senza usare la tastiera ma, semplicemente, utilizzando comandi vocali, gesti e persino espressioni facciali.
Altre implementazioni interessanti per quanto riguarda i notebook di Google e l’IA riguarda i nuovi chip presentati nello scorso mese di giugno. Questi, oltre a favorire la gestione di questa tecnologia così innovativa, influenzano positivamente anche l’autonomia delle batterie.
Se a ciò si aggiungono i prezzi dei Chromebook, solitamente più contenuti rispetto ad altri portatili, è facile intuire come queste iniziative portino un numero sempre maggiore di utenti a provare con mano le potenzialità dell’IA.