La sfida tra Elon Musk e OpenAI si arricchisce di una nuova denuncia. L’imprenditore di origini sudafricane ha infatti nuovamente fatto causa alla startup e a due fondatori della stessa, ovvero Sam Altman e Greg Brockman.
Le accuse di Musk non si distanziano più di tanto della precedenti, accusando OpenAI di aver violato i principi stilati in fase di fondazione, secondo cui il principale obiettivo dell’Intelligenza Artificiale sia quello di agire per il puro e semplice beneficio dell’umanità.
La nuova causa è stata intentata presso la corte federale della California settentrionale ed è costituita da un documento di ben 83 pagine. Secondo lo scritto, Altman e Brockman “hanno assiduamente manipolato Musk per co-fondare la loro falsa iniziativa non-profit“.
Musk sostiene che OpenAI sarebbe stata più sicura e trasparente rispetto alle altre compagnie simili, che come fine avevano esclusivamente il profitto. Secondo l’accusa, le rassicurazioni sulla struttura non-profit di OpenAI sono state usate un “amo per la lunga truffa di Altman“.
Elon Musk contro OpenAI: la contesa si arricchisce di un nuovo capitolo
Come già accennato, la mossa del proprietario di X e fondatore di Neuralink non è di certo la prima a prendere di mira la startup che egli stesso ha contribuito a creare. Una precedente azione legale è stata ritirata lo scorso giugno, senza che fossero chiarite le motivazioni di tale comportamento.
Secondo l’avvocato di Musk, ovvero Marc Toberoff, questa causa sarebbe “Molto più incisiva” della precedente. Come riportato sul New York Times, la nuova azione legale conta di far leva sulla presunta violazione delle leggi federali per quanto riguarda i rapporti tra OpenAI e Microsoft.
Al di là delle cause, non è di certo la prima volta che Musk attacca apertamente ChatGPT, dallo stesso considerato come un servizio poco sicuro.