Tutti i telefoni GSM, dai più vecchi cellulari “vecchio stampo” ai moderni smartphone, supportano l’utilizzo di USSD (Unstructured Supplementary Service Data), una funzione che viene spesso associata a servizi di messaggistica forniti in tempo reale dall’operatore di telefonia mobile. Si pensi, ad esempio, al codice *123#
che, nel caso di Wind, permette di conoscere istantaneamente il credito residuo.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha riferito di aver ricevuto diverse richieste, da parte di aziende del settore, circa la possibilità di attivare servizi che consentano a un utente di contattare, previa digitazione dal proprio telefono di un codice costituito da “*” (asterisco) seguito da una numerazione a quattro cifre, un’impresa o un ente specifico.
In altre parole, si tratta di abilitare numerazioni del tipo *1111
che permettano di instradare la chiamata verso qualunque numerazione (“codice alfanumerico unico“).
Le nuove numerazioni possono essere pensate come shortcode, facili da memorizzare, che possono essere utilizzati – anche a fini di marketing – dalle aziende interessate.
Ciò che viene oggi richiesto all’AGCOM – che da parte sua ha deciso di avviare una consultazione pubblica – è se l’utilizzo di un codice numerico di quattro cifre preceduto da un asterisco sia compatibile o meno con quanto stabilito nel Piano Nazionale di Numerazione (PNN).
I numeri verrebbero molto probabilmente gestiti da società di intermediazione che li “venderanno” alle società interessate versando un corrispettivo allo Stato.
Tutte le informazioni sulla novità del codice alfanumerico unico sono contenute in questo documento.
Rispetto all’utilizzo dei codici USSD, che vengono gestiti dal singolo operatore, i codici alfanumerici unici implicherebbero l’impiego di “tabelle di instradamento” presso la prima centrale di commutazione o comunque con l’intervento di quest’ultima nel caso di una Intelligent Network.