Tra i vari annunci fatti nel corso della WWDC24, Apple ha rivelato anche di aver stretto una partnership con OpenAI per consentire agli utenti di utilizzare ChatGPT (4o) su iOS 18. In futuro però potrebbe esserci anche spazio per altri modelli, perché due volti di spicco del gigante di Cupertino hanno accennato anche ad un possibile accordo con Google per il suo Gemini.
Apple vuole che gli utenti abbiano più modelli AI tra cui scegliere
Subito dopo il keynote che ha dato il via all’attesa conferenza, la nota youtuber iJustine ha avuto la possibilità di intervistare Craig Federighi e John Giannandrea. Come molti già sapranno, il primo guida il team software, il secondo invece si occupa di machine learning e intelligenza artificiale. Chi meglio di loro dunque per rispondere a domande incentrate sull’AI?
Proprio Federighi ha fatto specifico riferimento alle speranze di Apple di poter consentire agli utenti di scegliere tra più modelli AI da utilizzare con Apple Intelligence. Al momento ChatGPT di OpenAI è l’unica soluzione, ma in futuro potrebbe scendere sul terreno di gioco anche Google Gemini.
«Pensiamo che le persone abbiano già o avranno in futuro delle preferenze per determinati modelli da utilizzare, uno utile per la scrittura creativa, l’altro per la programmazione e così via. Considerato ciò, vogliamo che gli utenti abbiano più possibilità di scelta», ha dichiarato Federighi. «In futuro potrebbe arrivare il supporto di nuovi modelli, come Google Gemini. Non abbiamo nulla da annunciare in questo momento, sia chiaro, ma ci stiamo muovendo in questa direzione».
Ma se Apple dimostra un così aperto interesse verso Google Gemini, perché alla fine ha scelto ChatGPT? Perché, ha spiegato ancora Federighi, l’azienda voleva lanciarsi nel mondo dell’intelligenza artificiale con il miglior alleato possibile, che in questo caso è proprio OpenAI.
La suite Apple Intelligence debutterà nel corso dell’anno e sarà compatibile solo con alcuni dispositivi. Per quanto riguarda gli smartphone, ad esempio, bisognerà avere tra le mani un iPhone 15 Pro o 15 Pro Max per poter sfruttare le funzioni AI appena presentate.