La prima regola del Fight Club, ehm, del buon informatico è mai e poi magari tenere dei liquidi accanto ai dispositivi elettronici: possono bagnarsi e danneggiarsi irreparabilmente. I più recenti modelli di iPhone sono impermeabili, nel senso che possono resistere all’immersione in acqua per 30 minuti a una profondità non superiore a 6 metri. La certificazione che Apple può esibire, è già di per sé sufficiente per stare tranquilli. L’ingresso di liquidi, almeno a livello di connettore USB-C o Lightning, tuttavia, non è comunque escluso.
I melafonini sono dotati di un sensore che segnala all’utente l’eventuale presenza di acqua in corrispondenza del connettore USB-C o Lightning. La comparsa del messaggio “liquidi rilevati nel connettore USB‑C” può presentarsi quando si collega un caricabatterie o un accessorio con l’iPhone un cavo da USB-C a USB-A e dovesse essere riscontrata la presenza di umidità. In questi frangenti, è importante scollegare immediatamente il cavo di ricarica.
Non usare mai il riso nel tentativo di asciugare gli iPhone
In questi giorni Apple ha arricchito il suo “archivio online” con un documento di supporto dal titolo “Se un avviso su iPhone segnala che è stata rilevata la presenza di liquido“. I tecnici dell’azienda guidata da Tim Cook spiegano che risulta fondamentale, per evitare di causare danni, non tentare di asciugare l’iPhone utilizzando una fonte di calore esterna o l’aria compressa.
Allo stesso modo, è essenziale non inserire corpi estranei, come cotton fioc o tovaglioli di carta, ad esempio agendo sul connettore. Infine, non va assolutamente messo l’iPhone in un contenitore colmo di riso.
L’abbiamo detto spesso: contrariamente alla credenza comune, per recuperare un dispositivo bagnato con acqua, caffé, té o altri liquidi non bisogna mai, per nessun motivo, usare il riso.
L’utilizzo del riso è uno dei quei “falsi miti” che possono costare caro. Il riso può contenere polvere e altri contaminanti che penetrano nel dispositivo bagnato, compromettendo ulteriormente i componenti elettronici e certamente non interrompendo il processo di corrosione iniziato con l’ingresso del liquido. I residui lasciati dal riso possono insomma complicare la situazione anziché risolverla. Per non parlare dei “tempi di asciugatura”: con un device sottoposto all’azione di un liquido bisogna agire nel più breve tempo possibile.
I consigli Apple per intervenire sugli iPhone
In caso di “incidenti” che dovessero interessare gli iPhone (iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone XR o modelli successivi) e portassero alla comparsa di messaggi che riferiscono della presenza di liquidi nel connettore USB-C, Lightning o, in generale, all’interno dello smartphone, Apple suggerisce di limitarsi a una serie di passaggi, di solito risolutivi:
- Battere ripetutamente sul palmo di una mano l’estremità dell’iPhone con il connettore di ricarica per rimuovere il liquido in eccesso. L’iPhone dovrebbe quindi essere lasciato in un’area asciutta e ventilata. Dopo almeno 30 minuti, è possibile provare a caricarlo con un cavo Lightning o USB-C oppure a collegare un accessorio.
- Nel caso in cui fosse nuovamente visualizzato l’avviso, significa che dei liquidi risultano ancora presenti nel connettore o sotto i pin del cavo. A questo punto si può lasciare il terminale fino a 24 ore in un luogo asciutto e ventilato per poi riprovare la connessione.