“Inizieremo a vendere alcuni dei nostri brevetti, al giusto prezzo“. Sono queste le parole con cui il responsabile finanziario di Nokia, Timo Ihamuotila, ha descritto l’intenzione dell’azienda finlandese di “fare cassa” per risollevarsi dal momento più difficile della sua storia. La necessità di vendere a terzi una parte della sua proprietà intellettuale, rispecchia lo stato in cui versa Nokia le cui azioni hanno toccato ieri un valore che non si vedeva, in senso negativo, da circa 16 anni. 2,35 dollari è stata la pessima chiusura di ieri sul listino statunitense NASDAQ ed eloquente è il grafico globale relativo alle performance del titolo.
Dententrice di un ricchissimo portafoglio composto da circa 30.000 brevetti e 10.000 innovazioni riconosciute, Nokia pensa quindi adesso a vendere parte del suo “tesoro”. Molte aziende attive nel campo della telefonia mobile versano a Nokia delle royalty a fronte del diritto ad utilizzare le sue tecnologie. Ihamuotila ha chiarito che Nokia resterà detentrice di tutti i brevetti strategici mentre, evidentemente, cercherà di mettere sul piatto le proprietà intellettuali meno critiche ma comunque vendibili ad un prezzo adeguato.
Qualcuno ipotizza che Nokia possa vedere in Microsoft l’azienda a cui rivolgersi con maggior fiducia. Dopo l’accordo siglato con il colosso di Redmond per l’adozione di Windows Phone, potrebbe essere quindi proprio la società di Steve Ballmer in prima fila per accaparrarsi i preziosi brevetti, dando così respiro alle finanze di Nokia.