A far segnare, per primi in assoluto, il record mondiale di 1 Terabit per secondo su un collegamento dati in fibra ottica erano stati, nel 2012, i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con il Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche del Cnit (vedere l’articolo E’ italiano il primo collegamento in fibra da 1 Terabit/s).
A distanza di oltre quattro anni Nokia Bell Labs, Deutsche Telekom e gli accademici dell’Università Tecnica di Monaco ottengono lo stesso risultato “in condizioni reali”.
I ricercatori tengono cioè a precisare che il lavoro da loro svolto potrà presto essere utilizzato per velocizzare i collegamenti tra le città. In questo modo gli operatori di telecomunicazioni potranno offrire tagli di banda ancora maggiori alla clientela finale.
L’utilizzo della tecnica “Probabilistic Constellation Shaping” ha permesso di migliorare l’efficienza della comunicazione su fibra ottica grazie ad un meccanismo altamente adattivo che ottimizza dinamicamente le prestazioni sulla base delle specifiche condizioni del canale.
I cosiddetti punti costellazione della rete in fibra ottica non vengono più usati ricorrendo al medesimo approccio ma si sfrutta un calcolo probabilistico per determinare, di volta in volta, quelli meno soggetti al rumore e quindi più utili per stabilire un collegamento il più possibile affidabile e veloce.
Nokia spiega che con la tecnica utilizzata ci si è potuti spingere fino al limite di Shannon ossia approssimare la capacità massima teorica del canale di comunicazione.
La connessione in fibra a ottica a 1 Terabit per secondo è stata provata Stoccarda e Darmstadt (circa 170 chilometri) e tra Stoccarda e Norimberga (200 chilometri).