Accuse pesanti, pubblicate nelle scorse ore su Twitter, avevano gettato un’ombra sulle pratiche utilizzate da Microsoft per migliorare il comportamento dei Large Language Models (LLM) utilizzati nei suoi prodotti basati sull’intelligenza artificiale. La contestazione rivolta all’azienda di Redmond critica, nello specifico, le cosiddette Esperienze connesse di Microsoft Office. Tale funzionalità, abilitata per default sin dalla prima installazione di Office, autorizzerebbe Microsoft a scansionare il contenuto dei documenti personali degli utenti riutilizzandolo per addestrare i suoi modelli generativi.
Se ciò fosse vero, sarebbe un problema di proporzioni colossali. Anche perché non risulta che Microsoft abbia mai menzionato un qualsiasi legame tra la funzionalità Esperienze connesse di Office e l’addestramento dell’AI.
Cosa sono le Esperienze connesse di Office e perché Microsoft non le usa per addestrare i suoi modelli
La suite per l’ufficio di casa Microsoft integra effettivamente un insieme di funzionalità chiamate Esperienze connesse. Si basano su servizi online per migliorare l’usabilità e le prestazioni delle applicazioni Office (come Word, Excel, PowerPoint, Outlook, e così via). Sfruttano la connessione a Internet per offrire strumenti avanzati e personalizzati agli utenti.
Le Esperienze connesse forniscono suggerimenti, correzioni e personalizzazioni basate sui dati inseriti dall’utente. Tra di esse citiamo il controllo ortografico e grammaticale avanzato (supportato da servizi cloud), i suggerimenti per migliorare il design delle presentazioni in PowerPoint, le funzioni di ricerca intelligente, come l’inserimento automatico di dati geografici in Excel.
Ancora, permettono di collaborare in tempo reale e condividere documenti favorendo gli interventi a più mani sui documenti archiviati in OneDrive o SharePoint, commenti e modifiche in tempo reale tra colleghi.
L’elenco delle Esperienze connesse che interagiscono direttamente con i contenuti degli utenti è riportato in questo documento di supporto Microsoft.
Microsoft: Esperienze connesse non condividono i contenuti dei documenti
È certamente vero che la stragrande maggioranza dei fornitori di soluzioni AI di tipo proprietario utilizza i dati conferiti dagli utenti, quindi anche il contenuto delle conversazioni con i chatbot per migliorare costantemente le prestazioni del sottostante modello generativo. Questo tipo di comportamento, tuttavia, è e deve essere sempre chiaramente presentato agli utenti, che devono avere la facoltà di negarlo oppure accettarlo.
Nel caso di ChatGPT, il chatbot di OpenAI, realtà con forti legami con Microsoft, gli utenti possono ad esempio portarsi nelle impostazioni, scegliere Controlli dati e disattivare l’opzione Migliora il modello per tutti.
Sarebbe davvero sconsiderato, per una realtà del calibro di Microsoft, sfruttare i contenuti dei documenti privati degli utenti di Office senza peraltro neppure esporre un’adeguata informativa. Per carità, verificare è sempre importante e l’azienda guidata da Satya Nadella è stata in passata richiamata dalle Autorità garanti per la protezione dei dati al fine di fare luce sui dati condivisi dalla funzionalità di telemetria. Al momento, però, non esistono evidenze di comportamenti anomali.
Da parte sua, Microsoft ha risposto alle accuse chiarendo che Esperienze connesse servono unicamente per abilitare funzionalità di co-authoring sui documenti Office. I contenuti dei file degli utenti non sono in alcun modo utilizzati per addestrare l’AI.
Come disattivare le Esperienze connesse in Microsoft Office
Chi volesse “tagliare la testa al toro” e disattivare Esperienze connesse nel pacchetto Microsoft Office, non deve far altro che avviare un componente della suite (ad esempio Word), cliccare sul menu File, su Opzioni, scegliere Centro protezione dalla colonna di sinistra, premere il pulsante Impostazioni Centro protezione, scegliere Opzioni della privacy, cliccare su Impostazioni di privacy, scorrere fino a trovare i riquadri Esperienze che analizzano il contenuto e Tutte le esperienze connesse quindi disattivare le corrispondenti caselle di spunta.
Dopo aver fatto clic sui vari pulsanti OK, è necessario riavviare le applicazioni del pacchetto Office per rendere effettive le modifiche.
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