Niklaus Wirth, chi è e cos'ha fatto l'inventore del linguaggio Pascal

Addio a Niklaus Wirth, pioniere dei linguaggi di programmazione e dell'informatica moderna. Si devono a lui l'invenzione di Pascal e di altri linguaggi di programmazione, veri e propri punti di riferimento per lo sviluppo delle soluzioni successivamente presentate agli sviluppatori di tutto il mondo. E utilizzate ancora oggi.

A inizio 2024 il mondo dell’informatica dice addio a Niklaus Wirth, pioniere nel campo dei linguaggi di programmazione. Nato nel 1934 a Winterthur, in Svizzera, la sua carriera pluriennale è caratterizzata da contributi significativi che hanno plasmato le modalità con le quali concepiamo e scriviamo software.

Il lavoro di Wirth si mostrò sin da subito incentrato sulla semplificazione del codice e sulla promozione di soluzioni che semplificassero le attività di programmazione. A metà degli anni ’60, l’esperto informatico si concentrò su ALGOL W, una variante del linguaggio ALGOL 60 che includeva miglioramenti e facilitazioni. ALGOL, acronimo di Algorithmic Language, è una famiglia di linguaggi di programmazione che si sono sviluppati ormai 65 anni fa.

ALGOL 60, versione più influente standardizzata nel 1960, ha introdotto concetti importanti come i blocchi annidati, la ricorsione, la dichiarazione dei tipi di dati, i parametri di output e input/output standard. Tutti concetti che hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo dei successivi linguaggi di programmazione.

La “perla” di Niklaus Wirth: il linguaggio Pascal

Proprio a inizio dicembre 2023 abbiamo ricordato i 40 anni del Turbo Pascal, linguaggio che i lettori più “anziani” hanno certamente utilizzato, in passato, nel corso della loro carriera scolastica o accademica. Introdotto nel 1970, Pascal è il genitore di Turbo Pascal (quest’ultimo sviluppato sotto l’ala di Borland e considerato progenitore di soluzioni come Delphi…).

Pascal fu opera di Niklaus Wirth che riuscì a congegnare un linguaggio affidabile, principalmente per finalità didattiche. Lanciato nel 1971, Pascal aveva una struttura chiara e una sintassi ben definita, introdusse una rigorosa gestione dei tipi di dati (ogni variabile deve essere dichiarata con tipo corrispondente, prima dell’utilizzo), l’utilizzo di procedure e funzioni, delle stringhe, dei record, delle eccezioni, dell’I/O (input-output). Con Pascal il codice diventò più modulare, supportando la ricorsione in maniera ancora più solida.

Il linguaggio Pascal non disponeva di un proprio ambiente di sviluppo integrato (IDE) né di un compilatore ottimizzato: Wirth, tuttavia, piantò quel seme prezioso che dette una spinta decisa al segmento dello sviluppo software.

Successivamente a Pascal, Wirth ha sviluppato Modula-2 (1978), un linguaggio che puntava a migliorare ulteriormente la modularità e la sicurezza del codice. Ha continuato la sua ricerca con Oberon (1987), un linguaggio ancora più snello e efficiente. Oltre alla progettazione di linguaggi di programmazione, Wirth ha contribuito anche all’architettura dei computer. Ha progettato la macchina Lilith, un computer concepito per supportare l’implementazione efficiente dei suoi linguaggi.

Istituito nel 1966, il Premio Turing è universalmente considerato come il “Nobel dell’informatica”. Wirth ottenne il prestigioso riconoscimento nel 1984: basti pensare che, accanto al suo nome spiccano quelli di personalità di spicco come Alan Turing, Donald Knuth, Vinton Cerf, Tim Berners-Lee e molti altri.

L’eredità che lascia Wirth è profondamente radicata nei linguaggi di programmazione che ha creato e nelle idee che ha promosso con forza. L’enfasi sulla chiarezza e leggibilità del codice, sulla sua modularità e sull’efficienza ha influenzato intere generazioni di programmatori. L’informatico elvetico passa alla storia come una figura fondamentale nell’evoluzione dell’informatica e nell’insegnamento della disciplina.

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