Quando si acquista un nuovo processore è bene tenere ben presente il ruolo delle frequenze di clock e come esse vanno ad impattare sulle prestazioni.
Sia nel caso di Intel che di AMD l’unica frequenza garantita è quella “base” mentre non vi è nessun obbligo legale per i produttori di assicurare il raggiungimento della frequenza turbo pubblicizzata. Anche perché ciò dipende molto dalla tipologia di processore, dalla partita di prodotti immessa sul mercato e dal comportamento di ogni singolo core.
La tecnologia Intel Turbo Boost Max 3.0 aiuta a stabilire quali sono i core più veloci e Windows 10 riesce a trarne vantaggio spostando su di essi i carichi di lavoro più pesanti.
Va inoltre tenuto in considerazione che se l’utente volesse “spremere” i processori portando le frequenze di lavoro al di sopra delle specifiche “di fabbrica” il prodotto uscirà automaticamente dalla garanzia.
Ci si potrebbe chiedere, allora, perché allora Intel commercializza la serie K dei suoi processori appositamente progettati per tollerare attività di overclocking grazie alla presenza del moltiplicatore sbloccato: Sigle processori Intel: che cosa significano.
Fino a ieri metteva a disposizione degli interessati un programma a pagamento chiamato Performance Tuning Protection Plan (PTPP) che a fronte di un ridotto esborso economico offriva una garanzia estesa per i processori sottoposti a overclocking coprendo i danni nel caso in cui questo tipo di attività avesse causato problemi permanenti.
Da oggi il programma PTPP è stato definitivamente ritirato con Intel che motiva la decisione sulla scorta dello scarso interesse e delle poche adesioni da parte degli utenti.
È infatti vero che è raro che un overclocking possa causare danni al processore, soprattutto se effettuato senza esagerare con l’aumento delle frequenze di clock raggiungibili. Le attività di overclocking tendono invece a ridurre tipicamente la vita utile dei processori nel tempo, non nel breve periodo.
Gli attuali processi di produzione sono inoltre molto più adatti per la modifica verso l’alto delle frequenze di lavoro rispetto a quello utilizzato nel caso delle CPU Sandy Bridge del 2012 quando il programma PTPP di Intel fu presentato per la prima volta.
PTPP di fatto non esiste più dal 1° marzo 2021 anche se alcuni processori come lo Xeon W-3175X da 3.000 dollari potranno comunque contare su questo tipo di garanzia incluso nel prezzo.