Si preannunciano mesi caldi sul delicatissimo tema della neutralità della Rete (Net neutrality). Dopo le polemiche di oltre un anno fa (Neutralità della rete a rischio: velocità per chi paga di più), gli Stati Uniti hanno approvato una regolamentazione che esclude “trattamenti preferenziali” per certe tipologie di dati.
Qualunque operatore di telecomunicazioni non può fissare “corsie preferenziali” dando priorità ad alcune comunicazioni e penalizzandone delle altre. E, di conseguenza, non può avere clienti “di serie A” e clienti “di serie B”.
In occasione del Mobile World Congress di Barcellona, Tom Wheeler – presidente della FCC (Federal Communications Commission) statunitense, l’agenzia governativa incaricata di verificare gli usi dello spettro radio e delle telecomunicazioni interstatali (via cavo, telefoniche e satellitari) – ha spiegato che la stella polare dev’essere sempre il contenuto del Primo Emendamento dalla Costituzione che garantisce la libertà di parola.
Secondo quanto stabilito dalla FCC, l’operatore non può né bloccare né rallentare l’utilizzo di determinati servizi da parte della sua clientela. Non è poi permesso offrire un accesso preferenziale e velocità di trasferimento dati migliori a chi è disposto a pagare di più.
L’Europa, invece, più orientata a minare le fondamenta della net neutrality
Allo stato attuale, invece, in Europa l’orientamento sembra putroppo diametralmente opposto. Se da un lato si riconosce il valore della “net neutrality” poi si pensa di dare comunque facoltà agli operatori di decidere se e quando garantire un accesso più veloce a determinati clienti, controllando allo stesso tempo la tipologia di traffico generata sulla rete.
Un primo pronunciamento in materia di neutralità della rete è atteso per i prossimi mesi, quando in sede di Consiglio dell’Unione Europea verranno presentate le varie proposte.
Deutsche Telekom e Vodafone hanno più volte espresso i loro dubbi circa l’approvazione di normative troppo rigide in materia di neutralità della Rete e lo stesso amministratore delegato di Nokia, Rajeev Suri, ha fatto presente che posizioni troppo “estremiste” sul tema net neutrality possano rappresentare un ostacolo per il corretto funzionamento delle “vetture autonome” e dei sistemi di e-health che necessiterebbero di un flusso di informazioni costante e di velocità di trasferimento dati garantite.