Neuralink, società di di Elon Musk, ha eseguito il suo primo impianto di un chip in un cervello umano.
L’intervento in questione rappresenta l’apice di una lunga ricerca tecnologica volta ad aiutare le persone affette da gravi paralisi. A dare la notizia è stato lo stesso imprenditore di origini sudafricane che, in un post sui social ha anche commentato di come il test sembra procedere bene “I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali“. In questa fase delicata, si sta testando il corretto viaggio dei comandi tra corpo e cervello.
Il progetto, se andrà a buon fine, dovrebbe portare al primo vero e proprio prodotto Neuralink, chiamato Telepathy. La notizia del chip impiantato non arriva di certo inaspettata: sono già quattro mesi, infatti, che la società ha lanciato un appello per cercare volontari per condurre tali esperimenti.
Neuralink e il progetto PRIME: una speranza per i malati di SLA
Il primo studio sull’uomo di Neuralink, battezzato PRIME (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface), ha incoraggiato l’interesse di coloro che soffrono di quadriplegia da lesioni del midollo spinale cervicale o di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). I requisiti per i candidati ai test devono avere almeno 22 anni e qualcuno che si prenda cura di loro a tempo pieno.
L’operazione per impiantare un chip avviene attraverso un robot, che posiziona chirurgicamente i fili ultrasottili e flessibili dell’impianto in una regione del cervello che controlla l’intenzione del movimento. Il sistema in questione è realizzato per registrare e trasmettere segnali celebrali, sfruttando un’app che decodifica le intenzioni di movimento del soggetto.
Secondo le parole di Neuralink, il suo obiettivo è quello di “Creare un’interfaccia cerebrale generalizzata per ripristinare l’autonomia a coloro che oggi hanno bisogni medici insoddisfatti e sbloccare il potenziale umano domani“.
Neuralink è stata fondata da Musk e da un piccolo team di scienziati e ingegneri nell’ormai lontano 2016 e, nonostante la sua natura innovativa, non è la prima società impegnata in questo settore. BrainGate, infatti, ha già consentito a un uomo paralizzato di comunicare trasformando i suoi pensieri in testo.