Il noto servizio di streaming video Netflix vanta circa 200 milioni di abbonati in tutto il mondo. Una fetta di essi, tuttavia, utilizza il semplice espediente che consiste nel condividere le credenziali di accesso alla piattaforma (nome utente e password) con altri soggetti per dividere tra più persone i costi dell’abbonamento.
Il piano di abbonamento Netflix Premium permette di accedere ai contenuti 4K con supporto HDR e di accedere all’ampio catalogo da 4 dispositivi contemporaneamente.
Con il piano Standard (risoluzione massima 1080p) è invece possibile accedere simultaneamente con 2 dispositivi usando lo stesso account mentre con il piano Base, il più economico, si può utilizzare un solo dispositivo (risoluzione 480p).
Tanti utenti condividevano la password per l’accesso a Netflix e usavano il servizio, contemporaneamente, da locazioni geografiche diverse.
Netflix vietava già questa pratica riassumendo la cosa con la frase “solo chi vive con te può usare il tuo account” e chiarendo meglio il concetto nei termini di utilizzo.
Da oggi Netflix passa invece all’azione: agli utenti che risultano collegati da posti differenti (più dispositivi connessi a Netflix con il medesimo account usano indirizzi IP pubblici diversi) la piattaforma chiederà di introdurre il codice di verifica inviato all’indirizzo email del titolare dell’account (colui che ha stipulato l’abbonamento).
Se la piattaforma non dovesse ricevere la risposta corretta in un breve lasso di tempo (cosa che conferma l’impossibilità di accedere all’indirizzo email del titolare) la riproduzione dei contenuti sarà sospesa e l’utente verrà esortato a creare un suo account personale a pagamento cessando ogni utilizzo non autorizzato.
Certo, il titolare dell’account potrebbe comunque attivarsi per fornire tempestivamente il codice di verifica a un altro soggetto che condivide l’abbonamento. Di questa eventualità ne sono ben consci anche i tecnici di Netflix ma l’obiettivo è quello di responsabilizzare gli utenti evidenziando ciò che è possibile fare e ciò che è vietato.
Anche perché la violazione delle condizioni di utilizzo del servizio può configurare un illecito civile da parte dei responsabili, un po’ come l’adozione di VPN ove non permesso dai gestori della piattaforma: Portabilità transfrontaliera: cosa significa e perché i provider combattono le VPN.
L’iniziativa di Netflix dovrebbe essere implementata a livello generale, senza quindi limitarsi a Paesi specifici. È comunque ancora un test che potrebbe diventare nei prossimi mesi una misura utilizzata stabilmente dall’azienda per proteggere il suo business e la sicurezza degli account degli abbonati.