Con una nota pubblicata quest’oggi sul blog della società (vedere questa pagina), Netflix ha anticipato l’intenzione di voler cominciare a bloccare l’utilizzo di server VPN che permettano agli utenti di superare le limitazioni geografiche imposte dal servizio.
L’accesso a Netflix è oggi offerto in ben 190 Paesi. E se fino ad oggi l’azienda aveva “chiuso un occhio” rispetto all’impiego, da parte degli utenti, di misure volte a superare le restrizioni imposte (la condivisione dell’abbonamento Netflix è stata invece proprio “sdoganata”: Condividere Netflix si può, ecco come), d’ora in avanti sembra proprio che l’azienda sia propensa per “il pugno duro”.
Netflix dichiara di voler così proteggere la sua infrastruttura ma, più che altro, la misura anti-VPN sembra essere figlia dei contratti stipulati con i fornitori di contenuti o comunque coi titolari dei diritti.
E se gli attuali accordi impongono a Netflix per un giro di vite sulla locazione geografica degli utenti, l’azienda – come evidenziato anche dai suoi portavoce – mira a stipulare intese con i distributori ed i produttori di contenuti che abbiano valenza planetaria.
A dispetto delle misure anti-VPN in fase di lancio, quindi, Netflix vuole una “TV online che sia davvero globale”. “Se potessimo usare oggi tale approccio, gli utenti non dovrebbero neppure pensare di dover ricorrere a proxy VPN“, ha dichiarato David Fullagar, uno dei responsabili di Netflix per la distribuzione dei contenuti video.
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