L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha posto nel mirino due società del gruppo Google, la filiale di Apple che gestisce iTunes in Europa, Amazon e Gameloft, azienda che sviluppa e pubblica videogiochi scaricabili da Internet.
L’antitrust italiana vuole fare chiarezza sulle pratiche commerciali che potrebbero rappresentare una minaccia per i consumatori. In un comunicato apparso sul sito dell’AGCM si spiega che l’attenzione è rivolta nei confronti delle applicazioni per i dispositivi mobili che vengono presentate come gratuite quando, in realtà, dopo l’installazione, richiedono il versamento di importi variabili per poter proseguire con il loro utilizzo.
L’autorità tricolore si scaglia quindi non tanto contro il modello di business freemium quanto sulle modalità con cui le app sono presentate agli utenti.
È corretto che applicazioni pubblicizzate come gratuite – spesso videogiochi per i device mobili – richiedano poi la necessità di un esborso economico per sbloccare funzionalità o “livelli” successivi attraverso un acquisto “in-app“?
“Il procedimento dovrà verificare se questi comportamenti costituiscano pratiche commerciali scorrette“, si spiega dall’AGCM. “I consumatori potrebbero essere indotti a ritenere, contrariamente al vero, che il gioco sia del tutto gratuito e, comunque, non sarebbero messi in grado di conoscere preventivamente gli effettivi costi dello stesso. Sussisterebbero, inoltre, carenze informative circa gli strumenti per escludere o limitare la possibilità di acquisti all’interno dell’App e le relative modalità di attivazione“.