Sebbene il protocollo IPv6 stia progressivamente guadagnando consensi in Asia oltre ad un solido supporto in Windows Vista, gli IT manager statunitensi non appaiono così frettolosi nell’adottare il nuovo standard.
E’ questa la conclusione di un dibattito appena tenutosi a San Francisco. Vendor di servizi di telefonia via IP e di soluzioni per la sicurezza di reti basate su IPv6 hanno sottolineato come il nuovo protocollo sia in grado di mettere a disposizione un numero enormi di indirizzi IP, offra possibilità di configurazione migliorate, supporto obbligato per IP Security e QoS (Quality of Service), una più semplice unione di più reti differenti.
Si è osservato altresì come, grazie anche al supporto diretto di IPv6 integrato in Windows Vista ed agli header estensibili, possa nascere una nuova generazione di applicazioni per la Rete.
I partecipanti che più hanno spinto su IPv6 hanno anche sottolineato come nei giorni scorsi sia stato chiuso, da parte del team promotore, il sito del “6Bone Project” nato addirittura nel 1996 ed il cui obiettivo era quello di sostenere l’evoluzione del protocollo IPv6 oltre alla sua adozione presso le varie realtà aziendali. La chiusura del sito sarebbe da ricondursi ad un’ormai avvenuta acquisizione dello standard IPv6 soprattutto nel mercato asiatico. In molti, però, per il momento preferiscono non investire su IPv6: l’adozione universale ci sarà solo nel 2017, si dice.
In Cina, Corea e Giappone gli indirizzi IP rimasti a disposizione per nuove assegnazioni stanno ormai scarseggiando. Solamente in Cina vivono circa 1,3 bilioni di persone mentre gli indirizzi IP disponibili sono ad oggi sono 22 milioni. L’anno scorso 17 milioni di persone si collegavano via Internet mentre si stima che nel 2007 saranno 60 milioni. Sarà quindi probabilmente proprio l’Asia a far uso in modo massiccio di IPv6.
IPv6 è il nuovo protocollo che dovrebbe presto sostituire l’ormai obsoleto IPv4. Venti anni fa, i 4 bilioni di indirizzi IP che l’attuale protocollo IPv4 (Internet Protocol version 4) mette a disposizione sembravano un’enormità per il numero di utenti e per i servizi di allora. Alcuni Paesi e certe organizzazioni “acquistarono”, allora, per sé un numero esorbitante di indirizzi IP. IPv6 permette di avere a disposizione un numero più elevato di IP da destinare a tutti i vari servizi in Rete in modo da sopportare la richiesta crescente di nuovi indirizzi. Microsoft aveva già cominciato ad integrare, a partire da Windows XP, il supporto per IPv6.
Negli Stati Uniti si rimanda l'adozione di IPv6. Asia in prima linea.
Sebbene il protocollo IPv6 stia progressivamente guadagnando consensi in Asia oltre ad un solido supporto in Windows Vista, gli IT manager statunitensi non appaiono così frettolosi nell'adottare il nuovo standard.