L’Internet delle Cose ha da oggi degli “sponsor” di tutto rispetto: Samsung, Intel, Dell, Broadcom, Atmel e Wind River hanno infatti deciso di fondare un consorzio – l’Open Interconnect Consortium (OIC) – col preciso obiettivo di stabilire e promuovere nuovi standard capaci di permettere massima interoperabilità tra smartphone, tablet, dispositivi indossabili, elettrodomestici, sistemi per la domotica, sistemi di illuminazione e così via.
L’idea è quella di definire un framework comune a tutti i dispositivi di nuova concezione che permetta loro una comunicazione reciproca, via wireless, indipendentemente dal fattore di forma, dal sistema operativo installato e dal fornitore di connettività.
Il gruppo si occuperà di definire un insieme di specifiche, le modalità per l’implementazione opensource ed un programma di certificazione che attesti la piena compatibilità degli hardware pensati per l’IoT (Internet of Things, in inglese).
I primi device che saranno oggetto dell’attività del consorzio sono quelli destinati all’impiego in ufficio ed all’installazione nelle cosiddette “smart home“. Successivamente, OIC (questo il sito web) conta di estendere le operazioni anche ad altre tipologie di dispositivi quali, ad esempoio, quelli adoperati nell’industria, in ambito medicale e da parte dell’industria automobilistica.
L’annuncio arriva a circa sei mesi di distanza dalla fondazione di un altro consorzio, egualmente impegnato sull’Internet delle Cose: la AllSeen Alliance (AllSeen Alliance, verso l’Internet delle cose).
A supportare tale iniziativa è invece Microsoft insieme con Cisco, Qualcomm, TP-Link, LG, Sharp, Panasonic ed Haier.
I prossimi mesi saranno quindi caldissimi sul versante IoT: a confrontarsi direttamente per la diffusione dei rispettivi standard (fortunatamente opensource in entrambi i casi) saranno colossi dai nomi altisonanti.
Ad ogni modo, il mercato è ormai considerato sempre più promettente tanto che molti analisti ritengono fungerà da volano per la ripresa dell’IT: Internet delle cose: cos’è e come trainerà la crescita IT.