Elon Musk è un imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense, noto per essere cofondatore e capo di diverse aziende di successo, tra cui Tesla, SpaceX, Neuralink, solo per citarne alcune. Fu anche una delle “menti” dietro il progetto OpenAI, azienda più volte criticata da Musk per aver abbandonato l’approccio aperto “della prima ora”. “Guardate com’è diventata oggi OpenAI“, ha scritto di recente su X.
In un altro intervento da poco comparso sul suo social network, Musk ha scritto: “ho appena acquistato un nuovo PC portatile e non mi permette di usarlo a meno che non crei un account Microsoft, il che significa anche dare alla loro intelligenza artificiale l’accesso al mio computer! Questo è ingiustificato. In passato esisteva un’opzione per saltare l’accesso o la creazione di un account Microsoft“. Musk critica Microsoft per la scelta di impedire l’utilizzo di un account locale e obbligare l’utente a creare un account direttamente collegato ai server cloud dell’azienda di Redmond.
Windows 11 si può usare con un account locale: ecco cos’è successo sul nuovo PC di Elon Musk
Chi legge abitualmente IlSoftware.it avrà certamente sorriso di fronte all’inusuale uscita di Musk (seppur con i tipici toni, invece, per lui usuali…). Con Windows 10 prima e con Windows 11, poi, l’azienda di Redmond ha effettivamente spinto un po’ troppo l’acceleratore sul concetto di account Microsoft.
Pur dimostrando di non conoscere “i fondamentali” dei più recenti sistemi operativi di casa Microsoft, Musk su una cosa ha certamente ragione: la società guidata da Satya Nadella sembra aver abilmente nascosto la possibilità di effettuare il login, sin dal primo avvio di un nuovo PC, con un account locale.
Ci sono infatti vari modi per installare Windows 11 con un account locale: lo abbiamo spiegato in una nostra guida dedicata. E le istruzioni valgono per qualunque edizione di Windows 11, compresa la Home (che come accade in Windows 10 non presenta affatto la possibilità di effettuare il login con un account locale). Ciò che non tollerabile, in effetti, è che gli utenti debbano utilizzare degli espedienti per usare un account locale senza essere in alcun modo vincolati ai server Microsoft.
Usare un account locale con Windows 11 anche quando il sistema è già connesso a una rete
In Windows 11 la fase OOBE (Out Of Box Experience), ovvero la parte finale della procedura d’installazione del sistema operativo, è diventata ancora più articolata rispetto a quanto avveniva in passato. Quando si avvia un nuovo PC, il produttore tipicamente ha già preinstallato il sistema operativo e l’utente deve soltanto stabilire alcune preferenze durante la fase OOBE.
Il fatto è che se l’utente autorizza la connessione a una rete (WiFi o Ethernet che sia…), indipendentemente dall’edizione di Windows 11 utilizzata, il sistema obbliga alla creazione di un account Microsoft. Così Musk ha deciso di rivolgersi direttamente al CEO di Microsoft in persona, Satya Nadella. Nel suo post scrive: “Satya, non voglio essere uno scocciatore, ma per favore consenti alle persone che configurano un nuovo PC Windows di saltare la creazione di un account Microsoft. Questa opzione scompare se il computer è connesso a una rete WiFi. Inoltre, anche se vuoi iscriverti, non ti consentirà di utilizzare un indirizzo email di lavoro e io ho solo indirizzi email di lavoro“.
In realtà c’è una soluzione anche per questo: se il nuovo PC Windows 11 fosse già collegato con una rete, è sufficiente disconnetterlo quindi eseguire un semplice comando dalla finestra del terminale, durante la fase OOBE. Lo abbiamo spiegato nell’articolo su come installare Windows 11 senza connessione di rete: l’importante è attenersi scrupolosamente ai passaggi, altrimenti si rischierà di pubblicare un frettoloso “non funziona“, come ha fatto Musk.
Peraltro, per chi volesse saltare la fase OOBE e avere a disposizione un sistema già pronto per l’uso, con tutte le proprie preferenze, può usare la modalità Windows 11 Unattended per l’installazione automatica e personalizzata. Anche l’utilità gratuita Rufus permette di creare un account locale in fase d’installazione e saltare molti dei passaggi imposti da Microsoft.
Musk ha voluto strapazzare anche le Community Notes
Alla fine Musk ha fatto presente di essere riuscito ad avviare Windows 11 con un account locale. Sulle prime, però, non ha voluto accettare i suggerimenti degli iscritti alla piattaforma X che, sotto forma di Community Notes, gli davano indicazioni efficaci per uscire dall’impasse.
Community Notes è una funzionalità di X che consente agli utenti di aggiungere informazioni contestuali, come verifiche dei fatti, sotto un post, un’immagine o un video. Si tratta di un programma di moderazione dei contenuti basato sulla partecipazione della comunità, con l’obiettivo di combattere le fake news e condividere informazioni utili attraverso un sistema collaborativo.
La comunità di X ha insomma ritenuto fuorviante il primo post di Musk che si lamentava dell’impossibilità di installare Windows 11 senza account Microsoft.
Scatta l’ironia: “ho comprato una Tesla e non posso usarla senza prima creare un account Tesla”
Qualcuno, come il CEO di Textio Jensen Harris, ha comunque voluto ironizzare sul commento di Musk pubblicando un post pressoché identico. “Ho appena acquistato una nuova Tesla e non mi permette di usarla a meno che non crei un account Tesla, il che significa anche dare alla loro intelligenza artificiale l’accesso alla mia auto! Questo è ingiustificato“. Pan per focaccia.
In effetti, la casa automobilistica di Musk richiede un account Tesla anche ai conducenti di veicoli elettrici non-Tesla, allorquando desiderino ricaricare la propria auto presso le stazioni Supercharger. Ed è necessario creare un account Tesla prima ancora di concludere le pratiche di acquisto della vettura elettrica.
E così, è nato un tormentone infinito su X e sugli altri social. “Ho comprato un iPhone e non posso usarlo finché non creo un ID Apple“, “ho appena installato X e non mi permette di usarlo a meno che creo un account X“. Gli utenti sembrano fare a gara per burlarsi del tweet iniziale di Musk.
Come abbiamo più volte evidenziato, comunque, chi acquista un dispositivo dovrebbe avere una maggiore libertà di scelta e non essere necessariamente vincolato a usare account cloud. E non possiamo neppure dare torto a chi dice che se non è possibile eseguire il root di un dispositivo, in realtà quel dispositivo non lo si possiede proprio perché non si può avere controllo su ciò che avviene a basso livello.
Credit immagine in apertura: iStock.com – NguyenDucQuang