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Google DeepMind ha compiuto un ulteriore passo verso la democratizzazione della creazione musicale AI con l’aggiornamento del suo Music AI Sandbox.
Questa piattaforma innovativa, inizialmente riservata a una cerchia ristretta di professionisti, si apre ora a un pubblico più ampio, consentendo a musicisti, compositori e creativi di esplorare nuove frontiere musicali. Grazie all’introduzione di Lyria 2 e alle funzionalità RealTime, gli utenti possono generare, modificare e completare brani in tempo reale: un qualcosa di impensabile solo fino a pochi mesi fa.
Lyria 2, è di fatto il cuore pulsante di questo aggiornamento: stiamo parlando di un modello AI avanzato, progettato per creare audio di altissima qualità. La sua versatilità gli consente di spaziare tra generi musicali diversi. Questa capacità offre agli artisti una “tavolozza creativa” quasi illimitata, aprendo nuove possibilità espressive e favorendo l’innovazione artistica.
Music AI Sandbox è una sorta di “tavolozza creativa” per musicisti
Music AI Sandbox non si limita alla semplice generazione musicale, ma fornisce un arsenale completo di strumenti creativi. La funzione “Create” permette di generare tracce a partire da descrizioni testuali, mentre “Extend” consente di completare brani incompiuti mantenendo lo stile originale.
La funzione “Edit” rappresenta un ulteriore passo avanti, trasformando l’umore o il genere di una composizione esistente tramite semplici istruzioni verbali. Tuttavia, l’elemento più rivoluzionario è la già citata funzionalità RealTime, che trasforma l’AI in una sorta di “partner musicale reattivo”, capace di adattarsi istantaneamente alle esigenze dell’artista. Questa funzione consente, ad esempio, di fondere generi come ambient house e funk classico, offrendo un’esperienza musicale interattiva senza precedenti.
Un aspetto cruciale di questa piattaforma è la sicurezza e l’originalità dell’output. Ogni contenuto generato attraverso Music AI Sandbox viene automaticamente marchiato con SynthID, un sistema di watermarking che identifica l’origine AI delle tracce, anche in caso di manipolazioni successive. Questo approccio risponde alle preoccupazioni dell’industria musicale, offrendo trasparenza e tracciabilità per i contenuti creati.