MPEG LA è la nota organizzazione che si occupa di siglare degli accordi tra società commerciali detentrici di brevetti su tecnologie e prodotti (“patent pool“). L’azienda, ad esempio, cura gli aspetti legati al licensing di standard quali MPEG-2, MPEG-4 Part 2, IEEE 1394, VC-1, ATSC e H.264.
La novità è che, dopo le pungenti dichiarazioni rese qualche tempo fa circa la scoperta di presunte violazioni di brevetto all’interno del codec VP8 (alla base del progetto WebM di Google), MPEG LA ha deciso di avviare la raccolta di alcuni brevetti, di fondamentale importanza per il funzionamento di WebM, che non sarebbero in possesso dei responsabili del colosso di Mountain View.
MPEG LA sembra determinata a rompere le uova nel paniere di Google creando un “patent pool” che “batterà cassa” richiedendo il versamento di royalties per l’impiego del codec WebM/VP8. Se la manovra di MPEG LA dovesse andare in porto, potrebbe minare l’adozione del codec libero da parte di Mozilla Firefox (che ne consente già l’utilizzo attraverso la nuova tag <video> di HTML5) e rappresentare un problema per lo stesso Google Chrome che, secondo quanto dichiarato nelle scorse settimane, limiterà il supporto proprio a WebM “defenestrando” definitivamente H.264 (ved., in proposito, questo articolo).
I vertici di MPEG LA hanno chiesto a tutte le aziende che ritengano di avere in mano dei brevetti essenziali per l’implementazione delle specifiche WebM/VP8, di inviarne la documentazione entro il prossimo 18 marzo.