MPEG LA, l’organizzazione privata (non affiliata in alcun modo con l’ente di standardizzazione MPEG) che detiene i diritti sul codec H.264, ha annunciato che non richiederà il pagamento di alcuna “royalty” a fronte della pubblicazione in Rete di video realizzati utilizzando il suo formato. Secondo i piani iniziali di MPEG LA, chiunque avesse pubblicato video nel formato H.264 a partire dal 1° gennaio 2011 sarebbe stato tenuto al versamento di una “gabella” all’organizzazione. Nel mese di febbraio, MPEG LA aveva posticipato la scadenza al 31 dicembre 2015 (ved. questa notizia). Con l’annuncio odierno, lo scenario cambia ancora: coloro che distribuiscono online, a titolo gratuito, contenuti video codificati H.264 non dovranno mai versare alcunché. In ogni caso, l’utilizzo commerciale del codec H.264 continuerà ad implicare il versamento, nelle casse di MPEG LA, dei costi di licenza.
Sebbene le motivazioni della manovra non siano state rese note, non è difficile risalirvi. Per il servizio di condivisione dei video online YouTube, Google ha da sempre configurato H.264 come il codec di default. Adesso che il colosso di Mountain View ha lanciato il progetto “WebM“, godendo di un ampio supporto da parte dell’industria, l’approccio utilizzato in YouTube non sembra più destinato ad essere incentrato sul codec H.264.
La promessa di Adobe di includere il supporto per WebM in Flash e la decisione di Microsoft di integrare i codec di Google in Internet Explorer 9.0 hanno certamente mosso le acque in MPEG LA.
Mentre Ogg Theora non ha mai potuto vantare un supporto così ampio da parte delle aziende, WebM ha subito destato l’interesse dell’industria tutta cambiando improvvisamente le carte in tavola.
Per maggiori informazioni su Google WebM, suggeriamo di consultare questi articoli.