Se è determinata a fare seriamente ingresso nel mondo “mobile”, Mozilla deve risolvere i problemi relativi all’utilizzo ed alla gestione della memoria da parte del suo browser opensource. Christopher Blizzard, sviluppatore di Red Hat e sostenitore di Firefox da lungo tempo, è stato il primo a lanciare il sasso riportando alla ribalta i presunti “memory leak” di Firefox. Molti utenti si sono spesso lamentati del quantitativo di memoria che Firefox consumerebbe durante il suo funzionamento: più pagine si aprono, più tempo si usa il browser di Mozilla, più l’appetito in termini di memoria aumenterebbe. La chiusura delle singole schede aperte, in questi casi, non sembra essere un’operazione risolutiva in quanto la memoria non pare essere completamente liberata. Secondo Stuart Parmenter, sviluppatore Mozilla, riguardo al problema non si dovrebbe parlare di “memory leak” quanto di frammentazione della memoria (ampi quantitativi di memoria libera sono inframezzati da piccoli blocchi in uso). “E’ per Firefox molto difficoltoso acquisire ampi blocchi contigui di memoria da restituire poi al sistema operativo”, ha aggiunto Parmenter.
Sia che si tratti di “memory leak” o di frammentazione, Blizzard ha comunque fatto presente che il problema dovrebbe essere in qualche modo sistemato prima dell’ingresso di Mozilla nel mercato “mobile”, con il rilascio di una versione di Firefox installabile su palmari e smartphone.
Mozilla: la gestione della memoria va migliorata
Se è determinata a fare seriamente ingresso nel mondo "mobile", Mozilla deve risolvere i problemi relativi all'utilizzo ed alla gestione della memoria da parte del suo browser opensource.