Firefox 4 aggiornerà automaticamente tutte le estensioni del browser. Lo ha confermato Jenny Boriss, user experience designer del prodotto opensource che ha così anticipato un cambiamento importante rispetto al comportamento delle attuali versioni “stabili” di Firefox. Oltre all’aggiornamento automatico delle estensioni che sostituisce l’esposizione della finestra pop-up mostrata sino ad oggi agli utenti, agli sviluppatori saranno molto probabilmente offerti gli strumenti per fare in modo che gli update vengano applicati senza nemmeno dover riavviare Firefox.
Già nella versione beta 7 di Firefox 4, la più recente al momento disponibile, gli utenti possono impostare – per ciascuna estensione – se abilitare o meno l’aggiornamento automatico.
Non è chiaro se Mozilla intenda applicare il medesimo approccio anche per l’installazione degli aggiornamenti per il browser, spesso contenenti importanti patch di sicurezza. Ad agosto Mozilla aveva dichiarato, seguendo la strada già tracciata da Google con il suo Chrome, di avere intenzione di implementare i cosiddetti “aggiornamenti silenti” anche in Firefox. Un mese più tardi, tuttavia, la medesima funzionalità è stata bollata come “rischiosa” e non è dato sapere se Firefox 4 ne farà uso.
Lo sviluppo della quarta “major release” di Firefox ha recentemente subìto non poche difficoltà (presenza di bug importanti che hanno richiesto, per la loro risoluzione, più tempo del previsto) col risultato che anche il rilascio della versione definitiva da tempo slittato, senza possibilità d’appello, al prossimo anno. Entro fine mese Mozilla dovrebbe iniziare a distribuire l’ottava beta mentre deve essere ancora fissata una data per il rilascio della “Release Candidate” (ved., a tal proposito, questa pagina).
Le novità più importanti integrate in Firefox 4.0 beta 7 sono il motore JavaScript “JägerMonkey”, il miglioramento delle prestazioni per l’accelerazione hardware (soprattutto in Windows XP e Mac OS X) e il supporto di WebGL per il rendering della grafica 3D (non sarà più necessario installare alcun plugin).
JägerMonkey è probabilmente l’aggiunta più “invisibile” che però sancisce un netto passo in avanti, da parte di Mozilla, nella gestione e nell’escuzione di codice JavaScript. Di JägerMonkey si parla già dall’inizio dell’anno: il meccanismo si occupa di compilare interi metodi JavaScript sotto forma di codice macchina. Allo stato attuale, infatti, il codice JavaScript che non appare ottimizzabile mediante l’uso di TraceMonkey (il motore JavaScript che Mozilla ha fatto debuttare con il lancio di Firefox 3.5, nel mese di giugno 2009), viene passato allo “storico” interprete di Firefox (SpiderMonkey) il quale garantisce performance ormai mediocri.
TraceMonkey tenta di velocizzare l’esecuzione di codice JavaScript rilevando la presenza di cicli loop e convertendoli in assembler generico. Ci sono però situazioni in cui questo approccio non funziona: in tali casi Firefox chiama in causa il vecchio interprete SpiderMonkey, ormai superato (in questi frangenti il codice viene purtroppo eseguito con le prestazioni dei prodotti antecedenti alle versioni finali di Firefox 3.5, Safari 4, Google Chrome e così via).
Altri motori per la gestione di codice JavaScript compilano l’intero codice, e non solamente i cicli loop, ottenendo codice assembler. Il motore “Nitro” utilizzato da Apple Safari, ad esempio, sfrutta tale approccio ma – stando a quanto dichiarato dai responsabili di Mozilla – non può competere con la velocità di TraceMonkey quando quest’ultimo entra in gioco. Abbinando JaegerMonkey, TraceMonkey continuerà a convertire in assembler i loop ma quando ciò non risultasse possibile, il nuovo motore applicherà l’approccio usato da “Nitro” in Apple Safari.