Firefox 3.6 “bloccherà” la cartella dei componenti del browser per impedire ad applicazioni sviluppate da terze parti di evitare il meccanismo, integrato nel browser, che si occupa del supporto di addon e plugin avendo così modo di apportare cambiamenti alla configurazione ed al funzionamento del software.
A partire dalla “beta 3” di Firefox 3.6, appena rilasciata pubblicamente, la cartella componenti ospiterà esclusivamente codice strettamente collegato a Mozilla Firefox mentre gli sviluppatori terzi potranno interfacciarsi con il browser opensource solo attraverso il sistema di gestione degli addon ufficialmente supportato.
Johnathan Nightingale (Mozilla) spiega l’intervento motivandolo sulla base della necessità di rendere Firefox un prodotto ancora più stabile che in passato. Le estensioni installate facendo leva sulla directory componenti (chiamate “raw components”) non sono visibili nella finestra Strumenti, Componenti aggiuntivi del browser e non espongono alcun numero di versione. Ciò significa che né Firefox né l’utente possono rilevare la data di creazione di tali estensioni e neppure aggiornarle o disattivarle.
Conosciuto anche con il nome in codice “Namoroka”, Firefox 3.6 è basato sulla versione 1.9.2 di Gecko, il motore di rendering delle pagine web. Oltre a risolvere più di 80 bug individuati nelle precedenti release, Firefox 3.6 permette l’esecuzione asincrona degli script così da sveltire il caricamento delle pagine e vara ufficialmente il meccanismo che si prefigge di mettere in allerta l’utente allorquando dovessero essere rilevate versioni ormai superate di uno o più plugin.
Mentre la “beta 3” di Firefox 3.6 è stata appena resa disponibile, la versione finale potrebbe essere rilasciata entro la fine dell’anno, probabilmente già prima delle festività natalizie.