Mozilla ha presentato un ambizioso progetto che ha come obiettivo primario quello di mettere a punto una piattaforma utilizzabile su più dispositivi, completamente differenti tra loro, per lo sviluppo e l’esecuzione di qualunque genere di applicazione. Il progetto, battezzato WebAPI, mira ad offire al programmatore un meccanismo per la realizzazione di applicazioni HTML5 “web based” capaci di operare coerentemente su qualsiasi device, senza dover sviluppate versioni destinate ad iOS, Android ed agli altri sistemi per i dispositivi mobili.
Non appena le API a cui fanno riferimento i tecnici di Mozilla saranno pronte (si parla di circa sei mesi per il completamento delle attività di sviluppo), il progetto sarà trasmesso al W3C in modo tale da richiederne la standardizzazione.
API, lo ricordiamo, è l’acronimo di “Application programming interface“, una serie di procedure messe a disposizione dello sviluppatore che consentono di sveltire la creazione di un’applicazione. Grazie a Mozilla WebAPI, si potrà interagire rapidamente con una serie di funzionalità per la messaggistica, la gestione delle chiamate, degli SMS, dei contatti, delle videocamere e così via.
Di primo acchito, il progetto varato da Mozilla sembrerebbe molto simile a quello elaborato dal gruppo di lavoro “Device API” del W3C. Ed, in effetti, lo è. Qual è, allora, il motivo degli sforzi dei tecnici della società? WebAPI è parte del più ampio progetto “Boot to Gecko” che dovrebbe culminare nel lancio di un sistema operativo in grado di fare dell’adesione agli standard per il web il suo punto di forza. Tenuto presente tale scopo, WebAPI potrebbe divenire un oggetto un po´ diverso rispetto a quello concepito dal W3C. Inoltre, Mozilla potrebbe voler “forzare le tappe” non intendendo aspettare che le specifiche “Device API” definite dal W3C giungano a maturazione.
Naturalmente, perché WebAPI possa essere considerata una soluzione percorribile da parte di un gran numero di sviluppatori, Apple, Google e le altre aziende attive nel campo dei browser dovranno implementare le API di Mozilla all’interno dei propri prodotti. E se le WebAPI divenissero uno standard è altamente probabile che l’adesione possa essere ampia.