Android non è né insicuro né di difficile gestione, in particolare per gli IT manager. E’ questa la posizione di Motorola Mobility che, attraverso le parole di Christy Wyatt (nella foto a lato), general manager della società, ha voluto fare alcune puntualizzazioni. La Wyatt ha spiegato che Motorola ha recentemente iniziato ad offire licenze per una serie di strumenti per la sicurezza e la gestione dei dispositivi che saranno essenziali per portare le reti VPN, la crittografia avanzata ed altre misure di protezione sui device a cuore Android. Le tecnologie alle quali si fa riferimento sono sostanzialmente quelle fatte proprie da Motorola lo scorso anno dopo l’acquisizione della società 3LM.
Come ha rilevato la Wyatt, altri importanti produttori di dispositivi Android hanno stretto accordi commerciali con Motorola (vengono citate HTC e Sony) in modo da poter riutilizzare la proprietà intellettuale e le tecnologie 3LM. Grazie al comune sforzo, quindi, la manager di Motorola prevede che presto Android possa diventare una piattaforma molto appetibile anche sul versante aziendale.
La Wyatt ha confessato, inoltre, che le difficoltà recementemente attraversate da RIM potrebbero indurre una buona fetta di utenti aziendali a valutare la migrazione verso altre piattaforme, Android ed Apple iOS in primis. Secondo Motorola, insomma, sarebbero maturi i tempi per far salire sul treno Android anche le imprese.
Nell’anno a venire, Motorola Mobility – recentemente acquistata da Google per la somma di 12,5 miliardi di dollari – presenterà un numero limitato di nuovi smartphone. “La frammentazione costa ed implica la necessità di testare un’applicazione su 30 modelli di telefoni invece che su dieci“, ha aggiunto la Wyatt. “Un numero più contenuto di modelli ci aiuta con gli aggiornamenti, le operazioni di testing e le configurazioni“.