Motorola punta ancora una volta su uno smartphone che possa venire incontro alle esigenze di quegli utenti che pur volendo spendere poco cercano un dispositivo mobile in grado di offrire funzionalità di base ma soprattutto una durata della batteria senza paragoni.
Così, il nuovo Moto G8 Power Lite, con la sua batteria integrata da 5.000 mAh è progettato per assicurare un’autonomia fino a 3 giorni.
Dotato di triplo sensore fotografico principale, il dispositivo Motorola consente una rapida messa a fuoco con la possibilità di realizzare scatti veloci. Il sensore primario è da 16 Megapixel (apertura focale f/2.0) mentre la fotocamera Macro Vision ottimizza i primi piani consentendo anche di giocare con la profondità di campo nel campo ad esempio dei ritratti (macro 2 Megapixel f/2.4 più 2 Megapixel f/2.4 per la profondità).
Moto G8 Power Lite è un po’ una “versione ridotta” del fratello maggiore G8 Power che sarà disponibile a partire da soli 169 euro.
Per poter assicurare questo prezzo, Motorola ha sostituito il SoC Qualcomm con un octa-core di casa MediaTek (MT6765 Helio P35 a 12 nm) riducendo contemporaneamente la risoluzione nativa del display IPS Max Vision (pur mantenendo le dimensioni dello schermo, pari a 6,5 pollici). Il design di base è lo stesso anche se la telecamera frontale (8 Megapixel, f/2.0), inserita in una “goccia” (peraltro poco convincente dal punto di vista estetico), differenzia il nuovo terminale dal resto della serie.
Il dispositivo consta di 4 GB di memoria RAM affiancati da 64 GB di storage interno (a loro volta espandibili attraverso l’inserimento di schede SD fino a 256 GB).
In termini di connettività viene citato il supporto WiFi 802.11ac (WiFi 5), LTE 4G, Bluetooth 5.0, A-GPS e USB 2.0 Type-C.
Purtroppo, e anche stranamente, Moto G8 Power Lite non è aggiornato ad Android 10 ma viene ancora distribuito con Android 9 Pie preinstallato. Un po’ troppi compromessi, quindi, per una serie di dispositivi che dovrebbero essere sempre più agguerriti al fine di contrastare la sempre più crescente pressione esercitata dai produttori cinesi.