Una forma di attacco informatico sottovalutata ma non per questo meno pericolosa è quella legata al morphing digitale.
Questo tipo di aggressione vede i cybercriminali rubare le foto di una persona, spesso una donna, che viene poi modificata per essere utilizzata nel contesto di azioni criminali. Le foto pubblicate online da giovani ragazze o donne, vengono modificate per poi essere impiegate in profili fake su social network o siti d’incontri.
In altri casi, invece, le immagini vengono utilizzate per ricattare le vittime. Le foto modificate, infatti, possono presentare la persona come se fosse nuda, dunque potenzialmente dannose per la reputazione della vittima. Non mancano poi i casi di sexting e scam di vario tipo.
Una volta ottenute le foto modificate, i cybercriminali possono sfruttare le stesse nel contesto degli attacchi phishing, così come per rendere molto più convincenti le strategie di social engineering.
Frodi e gli abusi legati al morphing: come contrastare questo fenomeno?
Gli strumenti di foto editing odierni, combinati con le funzionalità relative all’Intelligenza Artificiale, offrono ampio spazio di manovra per quanto riguarda la manipolazione di immagini. Nonostante ad oggi i cybercriminali possano creare praticamente da zero un volto realistico, il furto di foto personali resta una realtà inquietante e concreta.
Se da una parte questa libertà consente di effettuare interventi del tutto legittimi, e talvolta apprezzabili, il morphing resta un potenziale pericolo soprattutto per le donne.
A rendere molto difficile i crimini legati al morphing vi è il fatto che le potenziali vittime hanno poche armi a propria disposizione.
Per evitare rischi del genere è possibile anche utilizzare filigrane apposite nelle immagini ed evitare di condividere pubblicamente foto personali sui social. Nel caso di individuazione di profili falsi o di clonazione d’identità, tutte le piattaforme degne di tale nome offrono un servizio di assistenza che può essere contattato.