È arrivata a fine febbraio scorso ma ne è stata data notizia solamente oggi. La prima vittoria per un utente abbonato di un operatore di telecomunicazioni che si è appellato alle disposizioni contenute nella delibera AGCOM 348/18/CONS per richiedere la restituzione dei canoni versati a fronte dell’imposizione di un modem router da parte del provider.
La vicenda si è risolta nell’ambito della nuova piattaforma Conciliaweb voluta da AGCOM come strumento utile per la risoluzione delle controversie tra utenti-abbonati e operatori di telefonia, Internet e Pay Tv: Presentato ConciliaWeb, strumento AGCOM per risolvere le controversie tra utenti e operatori.
Conciliaweb consente di avviare una procedura di verifica nei confronti di qualunque società che fornisce servizi nel settore delle telecomunicazioni senza muoversi né da casa né dall’ufficio. Ove necessario, infatti, le parti vengono convocate e messe a confronto in videoconferenza mentre i funzionari di AGCOM provvederanno a redigere il verbale di ciascuna seduta.
Nel caso di specie, il Movimento Difesa del Cittadino rivela che un abbonato TIM è riuscito a ottenere la restituzione degli importi versati per un modem router che l’ex monopolista aveva in precedenza fornito e fatturato in bolletta.
L’utente ha inoltre diritto a non vedersi più addebitate ulteriori rate accettando di restituire il modem router.
Stando a quanto previsto dalla delibera AGCOM 348/18/CONS agli utenti viene riconosciuta piena facoltà di scegliere il terminale da utilizzare per la connessione a Internet e gli operatori di telecomunicazioni sono tenuti a fornire i parametri per l’utilizzo dei dispositivi acquistati dai clienti. Ne abbiamo parlato nell’articolo Modem libero: approvata la delibera AGCOM. Cosa cambia per gli utenti.
Non è dato sapere (abbiamo chiesto delucidazioni in merito) quando l’assistito del Movimento Difesa del Cittadino abbia stipulato il suo contratto, che cosa prevedesse e quali termini erano stati sottoscritti.
Allo stato attuale, infatti, se la delibera AGCOM ha valore per i nuovi clienti, gli operatori hanno fatto le barricate per ciò che riguarda la gestione dei precedenti contratti.
AGCOM ha stabilito infatti che “i fornitori di servizi di accesso ad Internet, (…) limitatamente ai contratti in essere che prevedono l’utilizzo obbligatorio del terminale a titolo oneroso per l’utente finale: propongono all’utente la variazione senza oneri della propria offerta in una equivalente offerta commerciale che preveda la fornitura dell’apparecchiatura terminale a titolo gratuito o che non ne vincoli l’utilizzo attraverso l’imputazione di costi del bene o dei servizi correlati al terminale nella fatturazione; in alternativa, consentono all’utente finale di recedere dal contratto senza oneri diversi dalla mera restituzione del terminale, dandone adeguata informativa“.
Questa parte è oggetto di un contenzioso presso il TAR del Lazio che, stando a quanto precedentemente annunciato, non dovrebbe riprendere in mano il tema prima del prossimo 23 ottobre.
La decisione alla quale è pervenuto il Comitato regionale delle comunicazioni (CORECOM) Toscana pare quindi essere ad oggi un “unicum”.