“Windows Genuine Advantage” (WGA), tecnologia che consente di verificare il codice prodotto in uso sul sistema “smascherando” copie non regolari del sistema operativo, era stata introdotta in Windows XP nel 2006 ed è stata successivamente ereditata da Windows Vista. WGA è stata distribuita come aggiornamento ad “alta priorità” ed installata quindi sulla maggior parte dei sistemi. Tre anni fa è stata intentata un’azione legale, nei confronti di Microsoft, proprio in merito al funzionamento della tecnologia WGA: al colosso di Redmond veniva contestato il fatto di aver veicolato il meccanismo di controllo della legittimità delle copie di Windows sotto forma di update critico e di non aver informato gli utenti circa le informazioni raccolte dallo strumento ed inviate ai server remoti dell’azienda.
Microsoft si è appena espressa nel merito defininendo le contestazioni fantascientifiche, false ed assolutamente prive di fondamento. Il 22 settembre scorso, attraverso la documentazione depositata presso la corte di Seattle, Microsoft ha richiesto che alla causa non venga assegnato l’attributo di “class action”.
Il caso, che al momento coinvolge nove ricorrenti, tra i quali due aziende, dovrebbe andare in dibattimento il prossimo 25 gennaio.