Quando Microsoft ha annunciato il nuovo Surface Laptop 3 all’inizio di questo mese (Microsoft presenta i nuovi Surface Pro 7, Surface Laptop 3 e Surface Pro X), Panos Panay – product manager dell’azienda di Redmond – ha sollevato senza alcuno sforzo la parte del dispositivo che ospita la tastiera per mostrare i componenti interni. In molti hanno supposto che l’esemplare nelle mani di Panay fosse stato preparato appositamente in vista della presentazione.
Non è così: Microsoft ha deciso di chiudere il dispositivo con dei magneti per facilitare l’accesso alla componentistica interna. Certamente una bella scelta che differenzia la società di Nadella dalla stragrande maggioranza degli altri produttori hardware.
I magneti scelti da Microsoft sono molto forti: non è quindi possibile che il Surface Laptop 3 si apra accidentalmente, per esempio, mentre lo si sta trasportando o tenendolo sotto al braccio.
Una volta aperto il dispositivo, si può accedere molto facilmente all’unità SSD M.2 mentre per intervenire sul resto dei componenti le cose diventano un po’ più complicate. La sostituzione fisica dell’SSD, invece, non dovrebbe richiedere più di 5 minuti.
Se si dovesse ad esempio sostituire la batteria, bisognerà cominciare con la rimozione del dissipatore di calore per passare poi alla scheda madre con i relativi collegamenti e infine intervenire sulla batteria. Non si tratta di un’operazione semplicissima, come hanno certificato i tecnici di iFixit.
Nel complesso, però, Microsoft ha fatto un ottimo lavoro rendendo il Surface Laptop 3 molto più facile da riparare rispetto ai modelli precedenti, anche nel caso in cui in futuro si avesse la necessità di intervenire con la sostituzione di qualche componente.