Vi ricordate del polverone che si sollevò quando Zoom faceva riferimento all’utilizzo della crittografia end-to-end mentre ciò non corrispondeva al vero?
In quell’occasione Matthew Green, crittografo e professore di informatica alla Johns Hopkins University, sottolineò com’è decisamente complicato utilizzare questa soluzione di sicurezza per le videoconferenze con tanti partecipanti.
Zoom ha poi successivamente integrato la cifratura dei dati end-to-end anche nei piani free.
Per quanto riguarda invece Microsoft Teams l’azienda di Redmond ha annunciato oggi che la crittografia end-to-end sarà introdotta a luglio prossimo unicamente per le chiamate 1:1 ovvero le conversazioni avviate su Teams tra due partecipanti.
Gli utenti di Teams potranno attivare l’utilizzo della cifratura end-to-end a quelle conversazioni 1:1 che richiedono una misura di protezione aggiuntiva. Saranno gli amministratori dell’account Teams a decidere quali utenti sono autorizzati a richiedere l’abilitazione della crittografia end-to-end.
Chi utilizza Teams potrà a sua volta esprimere la volontà di attivare la cifratura end-to-end portandosi nelle impostazioni quindi scegliendo la voce Privacy.
Quando la crittografia end-to-end verrà abilitata alcune funzioni di Teams, come la registrazione e la trascrizione delle conversazioni, non saranno più disponibili.
Si tratta di un’aggiunta gradita in quanto la nuova funzionalità consente la condivisione di informazioni sensibili, come password, conti bancari o altri dati riservati senza il timore che vengano memorizzati sotto forma di registrazioni.