Il nuovo CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha confermato il piano che prevede il licenziamento di 18.000 dipendenti Microsoft entro il prossimo anno. Un taglio che riguarderà, complessivamente, il 15% della forza lavoro del gigante statunitense (sono poco più di 127.000, ad oggi, i dipendenti della società).
La parola d’ordine è ancora una volta “riorganizzazione” che spiega come la riduzione del personale interesserà dapprima 13.000 lavoratori, gran parte dei quali provenienti dalla divisione Devices & Services di Nokia, acquisita a settembre 2013 con ratifica siglata ad aprile 2014 (Microsoft sostituirà a breve il nome Nokia sui device mobili).
Mentre sembrano ad oggi intoccabili i team di sviluppo di Windows, Windows Phone, Outlook, OneDrive e Bing, non è dato sapere in quali aree i vertici della nuova Microsoft sono orientati ad usare le cesoie.
Parte dei restanti 5.000 dipendenti che saranno messi alla porta sono probabilmente ricompresi tra il personale in forza presso gli Xbox Entertainment Studios.
È infatti arrivata quest’oggi la conferma della chiusura degli “studios” incaricati di sviluppare nuovi titoli per il mondo Xbox: sebbene, come confermato da Nadella (Nadella spiega la nuova Microsoft con una lunga lettera), l’intenzione sia quella di continuare ad investire su Xbox, molto probabilmente, d’ora in avanti, Microsoft esternalizzerà tutto il lavoro legato allo sviluppo di videogiochi e contenuti per l’entertainment.
Anche sul versante dell’offerta, Nadella è determinato a cambiare registro: i Nokia X basati su Android (Microsoft investe ancora su Android: ecco Nokia X2) non faranno più parte del portafoglio prodotti di Microsoft e saranno presto trasformati in prodotti a basso costo comunque equipaggiati col sistema operativo Windows Phone.
Il CEO di Microsoft insiste nel sottolineare che mentre vengono eliminati ruoli in alcune aree, ne vengono aggiunti altri in posizioni strategiche. C’è però sicuramente amaro in bocca, soprattutto fra gli ex dipendenti Nokia finlandesi, i primi ad essere interessati dai tagli.