L’estate scorsa Microsoft ha corretto l’errore ammesso dagli stessi vertici dell’azienda: sbagliata la decisione passata di limitare la possibilità di pubblicare nel Microsoft Store soltanto le applicazioni UWP. Tra l’altro le stesse app UWP sono state ufficialmente accantonate per guardare a Windows App SDK (Project Reunion), kit di sviluppo che torna a strizzare l’occhio agli storici programmi Win32.
Così, come abbiamo visto, Microsoft Store è diventato uno strumento pronto ad accogliere anche applicazioni Win32, .NET, Xamarin, Electron, React Native, Java e Progressive Web Apps (PWA), sia in Windows 10 che in Windows 11.
Insieme all’arrivo delle applicazioni Win32, nel corso dell’ultimo anno la società di Redmond ha posto in campo diverse novità per rendere il Microsoft Store più attraente sia per gli utenti che per gli sviluppatori.
Nel negozio online sono già stati inseriti browser come Firefox e Opera GX, CCleaner e Audacity.
Presto Microsoft renderà molto più semplice reinstallare le applicazioni scaricate attraverso lo store, cosa che può essere davvero pratica quando si reinstalla Windows o si passa a un nuovo PC.
Il Microsoft Store sarà anche in grado di riconoscere le applicazioni correntemente in esecuzione rimandando il loro aggiornamento a un secondo momento. Non mostrandole nell’elenco delle applicazioni aggiornabili, lo store eviterà di chiuderle forzosamente portando a perdite di dati se l’utente stesse usando app per modificare file, navigare sul Web o effettuare altre operazioni che non tollerano un arresto improvviso.
Fare in modo che il Microsoft Store inizi a guadagnare quote di mercato consistenti è una sfida complessa ma estendendo il supporto a un ampio ventaglio di applicazioni e con l’arrivo delle app Android in Windows 11 l’azienda ha fatto alcune mosse sensate che possono rivelarsi di grande aiuto.