Storicamente, una delle critiche che, nel corso del tempo, è stata più frequentemente rivolta nei confronti di Windows, è la necessità di dover riavviare il sistema per applicare aggiornamenti o procedere all’installazione dei driver. Con Windows Vista prima e con Windows 7 poi, la situazione è certamente migliorata. Dalle colonne del blog ufficiale di Windows 8, Microsoft torna sul tema anticipando che col rilascio della nuova versione del sistema operativo si vogliono migliorare ulteriormente le cose.
Steven Sinofsky e Farzana Rahman (Microsoft) iniziano col fornire qualche dato. La funzionalità Windows Update aggiornerebbe oggi qualcosa come 350 milioni di personal computer Windows 7, in tutto il mondo. Complessivamente, prendendo in considerazione anche le precedenti versioni del sistema operativo, il numero delle macchine mantenute aggiornate dal componente di Windows sarebbero all’incirca 800 milioni. Senza contare, ad esempio, quei personal computer che vengono adeguati, mediante l’installazione delle varie patch, non ricorrendo direttamente a Windows Update ma servendosi di meccanismi quali Windows Software Update Server (WSUS).
Con le modifiche che sono state apportate al meccanismo di aggiornamento del sistema operativo nelle più recenti versioni di Windows, il tempo che trascorre dal momento in cui le patch vengono distribuite e quello in cui gli utenti provvedono effettivamente ad installarle si è notevolmente ridotto rispetto al passato. Sinofsky e la Rahman rivelano che nel giro di una settimana, oggi, il 90% degli utenti Windows applica gli aggiornamenti via a via distribuiti attraverso Windows Update. L’89,3% degli utenti di Windows 7, inolte, ha acconsentito all’installazione automatica delle patch (che, peraltro, è la scelta predefinita), il 2,38% ha optato per l’impostazione “Scarica gli aggiornamenti ma consenti all’utente di scegliere se installarli“, il 3,44% ha selezionato l’opzione “Verifica la disponibilità degli aggiornamenti ma consenti all’utente di scegliere se scaricarli e installarli“. Infine, il 4,88% avrebbe disattivato Windows Update preferendo non essere mai informato circa la disponibilità degli aggiornamenti.
Fatta salva la necessità di dover sempre procedere all’installazione delle patch (si tratta di una prassi che, innanzi tutto, permette di proteggersi da un vastissimo numero di attacchi informatici), la Rahman spiega che sviluppando Windows 8 si sono soppesate con particolare attenzione quelle metodologie che permetterebero di gestire in maniera migliore la fase d’installazione degli aggiornamenti. In particolare, ci si è concentrati sullo sviluppo di un modus operandi che permetta di ridurre al minimo i disagi evitando di interrompere le attività dell’utente per obbligarlo al riavvio della macchina.
I riavvi del sistema, con Windows 8, dovranno essere effettuati al massimo una volta al mese, solo quando venissero rese disponibili delle patch di sicurezza. Solo nel momento in cui una vulnerabilità particolarmente grave dovesse essere sfruttata per effettuare attacchi su vasta scala, Microsoft potrebbe decidere di rilasciare un aggiornamento straordinario che richieda anch’esso un riavvio del sistema.
Dopo aver scaricato ed installato una serie di aggiornamenti tra i quali almeno uno richieda un reboot della macchina, Windows 8 darà all’utente fino a tre giorni di tempo per procedere. Diversamente, trascorso tale periodo di tempo, il sistema operativo provvederà ad un riavvio automatico. Tale operazione sarà effettuata, però, solo nel momento in cui Windows Update non dovesse rilevare applicazioni “critiche” in esecuzione. In altre parole, se l’utente sta modificando un documento o sta lavorando su un foglio eletronico, Windows Update non procederà al riavvio automatico ma lo posticiperà in modo da non provocare perdite di dati.
Altre informazioni sulle caratteristiche di Windows 8 sono disponibili a questo indirizzo.