Nel giro di un mese, Microsoft dovrebbe svelare il prodotto che il CEO dell’azienda, Steve Ballmer, ha chiamato “Windows Cloud“.
Stando a quanto anticipato, si tratterebbe di un nuovo sistema operativo, creato con lo scopo di aiutare gli sviluppatori nella realizzazione di applicazioni “Internet-based”. Windows Cloud che, al momento del rilascio, sarà molto probabilmente lanciato con un altro nome, si propone come un progetto a sé stante, completamente svincolato da Windows 7, successore di Vista.
Aziende come Google e Salesforce hanno da tempo abbracciato il concetto di distribuire software attraverso la rete Internet accentrando il funzionamento chiave delle varie applicazioni sui propri server e richiedendo, sul sistema client degli utenti, l’esecuzione di limitate porzioni di codice. Anche Microsoft sembra ormai determinata a cavalcare l’onda del “cloud computing”: da sempre impegnata nelle applicazioni spiccatamente “desktop”, il colosso di Redmond sembra ansioso di adeguare i propri software per consentirne il funzionamento in modalità web, utilizzando unicamente il browser Internet.
Ballmer ha precisato che non è intenzione di Microsoft migrare sul web, ad esempio, la suite Office: l’obiettivo è invece quello di proporre servizi che consentano di effettuare semplici e veloci editing di documenti in qualunque parte del mondo l’utente si trovi, lontano dal suo sistema desktop. Il CEO di Microsoft non ritiene, ad esempio, che “Google Documenti” soddisfi oggi le aspettative degli utenti e che quindi si debba lavorare su un’applicazione ancor più flessibile e ricca in termini di funzionalità.
Il “cloud computing” era stato aspramente criticato da Richard Stallman, attivista americano del movimento del software libero, hacker e programmatore (ved., in proposito, questa notizia).