Microsoft ha comunicato di essersi appellata alla sentenza emessa a dicembre e che ha disposto l’obbligo, da parte del colosso di Redmond, di modificare una funzionalità presente in Word e legata alla gestione del codice XML. Il giudice federale, riconoscendo come fondate le accuse lanciate dalla società canadese i4i – che lamentava la violazione di un suo brevetto -, ha anche comminato a Microsoft un’ammenda pari a 290 milioni di dollari.
La società guidata da Steve Ballmer aveva confermato il suo impegno a modificare il comportamento di Word entro la giornata odierna, decisa comunque a far valere le sue tesi ed a dimostrare l’infondatezza delle accuse in sede di appello.
“Microsoft ha presentato quest’oggi al circuito federale delle corti di appello degli Stati Uniti di riconsiderare la decisione sul caso i4i”, ha spiegato l’azienda in una nota. “La nostra richiesta di revisione mette in luce alcuni conflitti significativi che la sentenza del 22 dicembre scorso avrebbe secondo noi prodotto rispetto a precedenti decisioni oltre che in materia di determinazione dell’ammontare degli importi risarcitori”.