Microsoft ha corretto un bug di sicurezza che causava un loop di riavvii in modalità ripristino BitLocker in ambiente Windows.
La funzionalità in questione, disponibile con le più recenti versioni del sistema operativo, è stata ideata per crittografare i dati presenti sul PC impedendo intromissioni esterne. Nonostante si tratti di una soluzione utile, questa sembra aver portato ad alcuni spiacevoli fenomeni.
Come ha ammesso la stessa Microsoft, dopo l’aggiornamento di sicurezza rilasciato lo scorso 9 luglio, alcuni utenti hanno visto il loro dispositivo visualizzare la schermata di ripristino BitLocker all’avvio del proprio computer. Questa, anche in caso di riavvio, sembra ripresentarsi ogni volta. Nello specifico, nel documento in cui viene segnalato il problema, vengono elencate le versioni del sistema operativo a rischio. Per quanto riguarda client si PC standard si parla di:
- Windows 11 versione 23H2;
- Windows 11 versione 22H2;
- Windows 11 versione 21H2;
- Windows 10 versione 22H2;
- Windows 10 versione 21H2.
Nel contesto server, invece, le versioni che presentano il bug sono:
- Windows Server 2022;
- Windows Server 2019;
- Windows Server 2016;
- Windows Server 2012 R2;
- Windows Server 2012;
- Windows Server 2008 R2;
- Windows Server 2008.
Ecco cosa attiva i continui riavvii di Windows in modalità di ripristino
La compagnia ha rilasciato nelle scorse ore una patch per bloccare i continui riavvii, consigliando all’utenza di installare la stessa il prima possibile.
Il sito BleepingComputer ha analizzato il fenomeno, individuando alcune caratteristiche che attivano il bug. Secondo gli esperti, la modalità di ripristino di BitLocker si attiva solo quando il computer in uso rileva modifiche hardware o aggiornamenti Trusted Platform Module (TPM). Gli utenti alle prese con questo fastidioso bug possono trovare la propria chiave di ripristino di BitLocker accedendo al portale della schermata di ripristino con il proprio account Microsoft.
Lo scorso giugno Microsoft è dovuta intervenire per risolvere un altro bug. In quel caso Microsoft Defender segnalava come file pericolosi dei normalissimi documenti.