Google aveva recentemente annunciato di voler eliminare il supporto per il formato video H.264 dal browser Chrome. L’azienda di Mountain View “aveva puntato i piedi” spiegando che oggi è bene preferire codec liberi che non implichino il versamento di quote per le licenze d’uso (maggiori informazioni, in questo nostro articolo). La mossa aveva sollevato più di una polemica: i detrattori hanno criticato la scelta spiegando che il comportamento di Google sarebbe stato incoerente. Da un lato si decide per la rimozione di H.264 ma dall’altro si stringono accordi per il supporto diretto, da parte di Chrome, di una tecnologia proprietaria qual è Adobe Flash (il “Flash Player” è integrato in Chrome, aggiornato automaticamente e non necessita dell’installazione di alcuna estensione a sé stante).
La Free Software Foundation (FSF) aveva invece spalleggiato Google definendo la rimozione di H.264 da Chrome come “un passo positivo per il software libero, i suoi utenti e per chiunque utilizzi il web” (ved. questo articolo).
A muovere le carte in tavola ci ha pensato Microsoft che, con un’operazione analoga a quella effettuata alcune settimane fa nel caso di Mozilla Firefox (ved. questa pagina), ha provveduto a rilasciare un add-on per Chrome che si farà carico di reintrodurre il supporto diretto per il formato H.264. La posizione del colosso di Redmond appare antitetica rispetto a quella di Google: riferendosi alla scelta della società fondata da Larry Page e Sergey Brin, Dean Hachamovitch, vice presidente corporate per Internet Explorer ha dichiarato: “l’annuncio ha provocato instabilità ed incertezza per ciò che riguarda il futuro dei video sul web“.
Google ha preferito invece puntare tutto su WebM, formato aperto e royalty-free che non richiede l’installazione di plugin e permette di veicolare flussi video anche in streaming. Oltre alla FSF ed, ovviamente, a Google, tra i sostenitori di WebM ci sono nomi quali Mozilla ed Opera. Microsoft ed Apple, invece, continueranno a preferire il formato H.264.