Microsoft non ha mai confermato l’esistenza di Windows Lite, sistema operativo del quale si è tanto parlato (Windows Lite: la risposta a Chrome OS sarà pensata per i dispositivi dual screen) e che dovrebbe essere la risposta dell’azienda di Redmond a Google Chrome OS.
Durante il Computex 2019, Nick Parker – corporate vice president of consumer and device sales Microsoft – è salito sul palco per parlare del futuro dei sistemi operativi dell’azienda e, forse, di ciò che attende gli utenti dopo Windows 10.
I portavoce di Microsoft, prima del lancio di Windows 10, lo descrissero come “l’ultimo sistema operativo dell’azienda”: l’espressione fu utilizzata per evidenziare come la società intendesse orientarsi su un approccio Software-as-a-Service, con aggiornamenti rilasciati a cadenza periodica (adesso due volte all’anno, di norma ad aprile e ottobre) in grado di “far cambiare pelle” – anche completamente – all’intero sistema.
Per il futuro, Parker ha fatto riferimento a un “Modern OS“, una piattaforma che sarà compatibile con una vasta schiera di dispositivi molto differenti l’uno dall’altro, sia per fattore di forma che per configurazione hardware.
Windows Update si trasformerà ancora e diventerà un componente del sistema praticamente invisibile, che – sempre secondo Parker – gli utenti non si accorgeranno neppure di avere in esecuzione. La procedura di aggiornamento sarà del tutto automatica, non causerà alcuna interruzione del lavoro e, soprattutto, sarà affidabile.
Un annuncio che un po’ cozza con il desiderio di alcuni utenti di Windows 10, soprattutto i professionisti, desiderosi di avere massimo controllo sulle procedure di update e sui componenti software che via a via vengono installati sui singoli sistemi: Windows Update: come gestire gli aggiornamenti.
Non è dato sapere come con il nuovo Modern OS di Microsoft gli aggiornamenti possano installarsi senza provocare riavvii e riducendo al minimo l’impatto sulle performance della rete: Gli aggiornamenti di Windows 10 occupano tutta la banda di rete: cosa fare.
Il Modern OS sul quale sta lavorando Microsoft sarà quindi ancora più cloud-based, supporterà la connettività 5G e molteplici dispositivi di input: touch, penne digitali, comandi vocali, gesti e, addirittura, movimenti oculari.
Nel post condiviso da Microsoft, curiosamente, non viene mai fatta menzione di Windows e in molti hanno ipotizzato che Modern OS possa trattarsi di un nuovo radicale aggiornamento di Windows 10. Lo scopriremo nei mesi a venire.