Microsoft conferma la sua devozione alla filosofia opensource presentando due nuovi progetti destinati a risolvere problemi concreti degli sviluppatori: Open Application Model (OAM) e Dapr.
OAM, sviluppato in collaborazione con Alibaba Cloud, è un nuovo approccio per semplificare la realizzazione di applicazioni cloud native su Kubernetes, apprezzato sistema di orchestrazione e gestione di container, inizialmente concepito dagli ingegneri di Google.
Si tratta di una specifica utilizzata per descrivere le applicazioni in modo che la descrizione dell’applicazione sia separata dai dettagli relativi alle modalità con cui la stessa applicazione viene distribuita e gestita dall’infrastruttura. A differenza dei modelli più tradizionali PaaS (platform-as-a-service), OAM è platform-agnostic.
Come spiegato sul sito ufficiale del progetto, OAM rivoluziona il punto di vista e il modus operandi: le applicazioni possono essere gestite un po’ come un team fatto di persone. Senza pensare alle infrastrutture si possono definire ruoli e ambiti di applicazione grazie anche a un flusso di lavoro in grado di separare i compiti degli sviluppatori da quelli degli operatori.
Dapr, invece, è una runtime portabile che reagisce agli eventi esterni (event-driven) e che è stata progettata per realizzare e mettere in comunicazione diretta tra di loro microservizi, in grado di funzionare sul cloud così come sui cosiddetti edge, tra cui i dispositivi intelligenti che sono la spina dorsale del mondo Internet delle Cose.
Anche Dapr (questo il sito ufficiale) funziona con qualunque linguaggio di programmazione e framework permettendo la creazione rapida di microservizi stateless e applicazioni stateful. Inoltre è compatibile con qualunque piattaforma cloud e dispositivo edge: Dapr è infatti costituito da un insieme di blocchi accessibili mediante API standard HTTP o gRPC richiamabili da qualsiasi linguaggio di programmazione.