I tecnici di Microsoft ed i ricercatori del Technion-Israel Institute of Technology hanno annunciato la realizzazione di un nuovo algoritmo che permettebbe di prevedere ciò che avverrà in futuro sulla base degli avvenimenti passati. Questo sistema potrebbe essere utilizzato per conoscere per tempo i pericoli verso i quali potrebbe andare incontro una città, una regione od un’intera nazione. Ne è certo uno dei responsabili del progetto, Eric Horvitz – ricercatore più volte messosi in evidenza, presso i laboratori di Microsoft Research, per le sue intuizioni innovative – che parla di una correttezza dei risultati, prodotti dal suo algoritmo, tra il 70% ed il 90%.
Il lavoro di Horvitz non è frutto di uno studio improvvisato ma ha richiesto anni di impegno e la partecipazione di alcuni riceratori israeliani tra cui Kira Radinsky. Il sistema poggia su ampie sorgenti di dati quali, ad esempio, l’archivio del New York Times dal 1986 al 2007, DBpedia – progetto aperto e collaborativo per l’estrazione e il riutilizzo di informazioni semanticamente strutturate estratte da Wikipedia -, WordNet (strumento che consente di stabilire il significato delle parole) ed OpenCyc (progetto per l’intelligenza artificiale che permette di combinare in una struttura dati tutte le entità rilevanti e le loro relazioni; si parla di rappresentazione della conoscenza).
Elaborando i dati provenienti dallo studio del passato ed unendo tali informazioni con i segnali più aggiornati, l’applicazione di Horvitz sarebbe capace di stabilire, con buona approssimazione, ciò che accadrà nel breve termine.
Microsoft non ha in programma, almeno per il momento, la commercializzazione della soluzione software realizzata nei suoi laboratori. Il progetto, spiega Horvitz, continuerà però ad evolvere: la convinzione è quella che possa davvero essere messo al servizio di governi, associazioni umanitarie e popolazioni di tutto il mondo.