Ha fatto notizia l’installazione automatica, attraverso Edge, di alcune app Microsoft della suite Office Online: nell’articolo Word online: come funziona. Caratteristiche e differenze con il programma abbiamo messo in luce le principali caratteristiche della versione “online” di Word.
I tecnici di Microsoft hanno disposto, con uno degli ultimi aggiornamenti di Edge Canary, l’aggiunta automatica delle varie app che hanno iniziato ad apparire nel menu Start di Windows 10.
Va detto, la novità non riguarda tutti gli utenti di Windows 10 e di Edge ma soltanto coloro hanno scelto di partecipare al programma Windows Insider utilizzato da Microsoft per provare nuove funzionalità condividendole in anteprima con gli utenti.
Quasi certamente l’installazione delle app Office Online non avverrà in automatico nelle versioni stabili di Edge e Windows 10 ma ciò che Microsoft sta facendo conferma il grande interesse dell’azienda nello sviluppo e nella promozione delle PWA (Progressive Web App).
Cosa sono e come funzionano le PWA
Fino a ieri l’utilizzo delle versioni PWA di applicazioni come Word, Excel, PowerPoint e Outlook richiedeva il login con un account utente Microsoft e l’installazione manuale da Chrome o Edge.
La nascita delle PWA si perde nella notte dei tempi. Apple inizialmente non disponeva di uno store online com’è l’attuale App Store e a stipulato accordi con sviluppatori di terze parti per creare applicazioni per i suoi smartphone. La Mela organizzò anche una sorta di concorso per realizzare app basate su JavaScript destinate agli iPhone e arricchì il suo browser Safari di uno speciale metatag per aggiungere un’icona e un collegamento verso le pagine web dalla schermata principale di iOS. Una soluzione che permetteva di visualizzare la pagina di destinazione senza che essa venisse “ingabbiata” nella tipica interfaccia del browser.
Google ha ripreso l’idea sin dai tempi di Android 4.0 per poi sostenere l’adozione delle PWA su tutte le principali piattaforme: iOS, Android, Windows, macOS e Linux. Sulla stessa scia si è posta anche Microsoft diventando una strenua sostenitrice dell’idea alla base delle PWA.
Le PWA sfruttano le principali tecnologie web (HTML, CSS e JavaScript) per creare interfacce per i servizi web. A differenza delle applicazioni tradizionali, le PWA possono funzionare allo stesso modo su qualsiasi browser conforme con gli standard, indipendentemente dalle piattaforme hardware e dai sistemi operativi utilizzati aggiungendo vantaggi come notifiche push, prestazioni e funzionalità accessorie a seconda dell’hardware usato.
La chiave del loro funzionamento sono i service worker, script che funge da intermediario o proxy tra il browser e il server. Il service worker lavora in background e consente di rendere fruibili contenuti e strumenti anche quando il sito corrispondente fosse offline oppure il dispositivo client non risultasse connesso alla rete Internet.
Grazie alla gestione della cache, il service worker può quindi garantire il funzionamento offline di qualunque applicazione.
In una PWA quando si fa clic su qualcosa o si utilizza una funzione il service worker elabora l’evento e decide se la cache offline può completare la richiesta.
La cache è utile non soltanto per rendere fruibile l’applicazione in modalità offline: se la connessione fosse instabile il service worker può attingere alle informazioni precedentemente salvate nella cache in modo da non interrompere l’esperienza d’uso dell’utente. Alcune applicazioni sono così ben implementate che riescono a caricarsi molto velocemente, anche di più rispetto a un’app nativa.
Le PWA mirano a fornire agli utenti funzionalità ottimizzate che possano essere poste sostanzialmente alla pari con quelle messe a disposizione da un’app nativa.
Siti come IsServicesWorrkedready consentono di verificare la compatibilità del browser con PWA; uno strumento come CanIUse aiuta gli sviluppatori a verificare quali specifiche sono supportate in ogni versione di ciascun browser.
Ad oggi i browser che offrono il supporto completo per le PWA in ambito desktop sono Chrome, Firefox, Opera, Edge, Safari; Chrome, Firefox, Safari, UC Browser, Samsung Internet, Mint Browser, Wechat su mobile.
A partire da Chrome 72 per Android, Google ha aggiunto la funzione Trusted Web Activity (TWA) che permette alle schede di aprirsi in modalità separata. Il meccanismo consente inoltre alle PWA di apparire nel Play Store: tra le prime pubblicate Twitter Lite, Instagram Lite e Google Maps Go. Da allora ne sono state aggiunte molte altre.
Le PWA si installano di solito toccando la voce Installa che compare nella barra degli indirizzi del browser e si rimuovono usando le procedure di disinstallazione previste dal sistema operativo in uso, come qualunque altra app di tipo tradizionale.