Microsoft spesso forza gli aggiornamenti dei suoi sistemi operativi, non è di certo una novità. Un esempio è la versione 21H2 di Windows 10, ovvero l’ultima iterazione della piattaforma debuttata nel “lontano” 2015 e prossima ad essere abbandonata proprio dal gigante di Redmond. Quando però questo meccanismo viene applicato anche per i driver di hardware di terze parti (come le GPU di AMD e Nvidia) senza rispettare le impostazioni degli utenti, allora diventa un problema.
Microsoft sta ignorando le scelte degli utenti sugli aggiornamenti
Gli aggiornamenti automatici di Windows sono volti a garantire la sicurezza dei computer degli utenti. Il colosso statunitense vuole che i suoi utenti si sentano sempre al sicuro, dona quindi loro patch e le installa senza nemmeno disturbare.
Tuttavia, oltre ad aggiornamenti che portano con sé nuove feature, inedite misure di sicurezza e così via, Microsoft si occupa anche degli aggiornamenti driver WHQL per i componenti hardware di terze parti. Ad esempio, spesso aggiorna i driver AMD, NVIDIA e Realtek (giusto per citare quelli più comuni) con la versione ritenuta la più appropriata. Il tutto sovrascrivendo quello che sul PC già c’è, ovviamente.
A disposizione degli utenti ci sono modi per impedire che ciò accada, ma pare ci sia un bug di Windows Update che li renda totalmente inutili. E quindi, a dispetto delle impostazioni personalizzate, Windows installa gli aggiornamenti a prescindere. Lo conferma una recente segnalazione su Twitter: l’utente @ghost_motley rivela – con tanto di screenshot – che i driver della sua GeForce RTX 3090 sono stati aggiornati nonostante il “blocco”.
Ma in fin dei conti, quali problemi potrebbe creare il download automatico di driver aggiornati? È vero che lo strumento di Microsoft dovrebbe tradursi in un vantaggio per gli utenti, ma mai fidarsi al 100%, perché la complicazione potrebbe essere dietro l’angolo.
È il recente caso delle GPU AMD, rese inutilizzabili proprio da Windows Update. Infatti, come spiegato in questo articolo, Windows 11 starebbe installando (erroneamente) driver obsoleti delle schede grafiche a marchio AMD non compatibili con l’AMD Software.