La scure di Microsoft si è subito abbattuta sulla rivale Google. I tecnici della società di Larry Page e Sergey Brin hanno infatti pubblicato sul Microsoft Store di Windows 10 il browser Chrome.
In realtà, però, l’app caricata sul Microsoft Store non era la versione UWP (Universal Windows Platform): una volta avviata, infatti, veniva proposto un semplice link per il download della versione classica di Chrome.
Microsoft ha quindi immediatamente provveduto alla rimozione dell’applicazione di Google dal suo store: “violava le condizioni di utilizzo“, si spiega dalla società di Redmond invitando Google a pubblicare una versione “ad hoc” di Chrome.
Difficilmente però Google farà propria l’esortazione: le applicazioni pubblicate sul Microsoft Store, infatti, devono utilizzare il motore per il rendering HTML e l’elaborazione del codice JavaScript fornito in Windows 10, lo stesso utilizzato da Edge. Google, invece, utilizza il motore di rendering Blink, fork del progetto WebKit.
Per non violare le policy del Microsoft Store, quindi, Google dovrebbe realizzare una versione di Chrome che sfrutta l’altrui motore di rendering delle pagine web.
Dal momento che è solamente Windows 10 S a non consentire l’installazione e il caricamento di applicazioni Win32 (accettando solo l’utilizzo di quelle contenute sul Microsoft Store), difficilmente Google svilupperà una versione speciale di Chrome, tanto più che Windows 10 S è scarsamente utilizzato.